Fondo Agroalimentare Italiano, 40 milioni di euro per le pmi

“L’industria agroalimentare italiana è al terzo posto in Europa ma stenta a decollare per la sua frammentazione, dovuta alle numerose piccole e medie imprese gestite da famiglie e imprenditori, spesso di prima generazione”, afferma Francesco Orazi, gestore del Fondo Agroalimentare Italiano, che ha annunciato oggi il primo closing, con una raccolta di circa 40 milioni di euro di sottoscrizioni.

Il Fondo conferma il proprio obiettivo di raggiungere la quota di 50 milioni di euro, con la possibilità di arrivare sino a 70 milioni di euro. Lo scopo è favorire la crescita delle aziende dell’agroalimentare, contribuendo alle fasi di ricambio e trasmissione generazionale, implementando strategie di crescita esterna e dando maggiori competenze finanziarie e settoriali.

 Il Fondo, gestito da un team di tre professionisti basati a Milano, beneficia dell’esperienza settoriale e del network internazionale di Unigrains e conta fra i propri sottoscrittori alcuni investitori istituzionali e family offices francesi, italiani e svizzeri, oltre ad alcuni imprenditori italiani.

FAI ha l’obiettivo di costruire un portafoglio di una decina di partecipazioni. Due investimenti sono già stati realizzati ed il terzo è in corso di perfezionamento. Per Trasporti Romagna, nel settore trasporti e logistica dedicati all’agroalimentare e con un fatturato superiore a 125 milioni di euro, si è trattato di un investimento di minoranza nel quadro di un’operazione di ricambio generazionale. Con Sfoglia Torino, realtà degli snacks e della pasta sfoglia surgelata con oltre 27  milioni di fatturato,  l’investimento in capitale è servito per lo sviluppo nel quadro di un’operazione di consolidamento settoriale di tre realtà concorrenti al fine di diventare il leader del mercato italiano.

 

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