Florovivaisti Italiani-Cia lancia allarme rincari
Il rincaro dei costi energetici ha portato a una ricaduta importante anche per il florovivaismo europeo. L’associazione Florovivaisti Italiani-Cia lancia l’allarme una volta presentate le stime olandesi al Copa-Cogeca, con la riduzione sul loro mercato del 40% del commercio di fiore reciso e la perdita di potere d’acquisto (-30%) dei consumatori Ue.
Si temono ripercussioni su tutta la filiera: dal produttore, al grossista al dettagliante. C’è dunque preoccupazione anche per l’Italia, essendo l’Olanda il Paese leader del settore.
Secondo Florovivaisti Italiani-Cia, le difficoltà del comparto a livello europeo (rincari bollette, carburante e fertilizzanti) porterebbero al blocco temporaneo dell’attività – o addirittura alla dismissione delle aziende – di molti produttori. In Olanda sono stati già attivati aiuti per sostenere le imprese, ma non sono sufficienti. Aldo Alberto (nella foto), presidente dell’associazione e vicepresidente del gruppo di lavoro fiori e piante del Copa-Cogeca, ha assicurato che la preoccupazione è condivisa da tutti i Paesi e risulta evidente che senza aiuti di Stato sarà difficile affrontare una crisi ben peggiore di quella vissuta nelle fasi acute della pandemia.
Per contrastare gli effetti della guerra russo-ucraina su costi energetici e materie prime e le spinte inflazionistiche che si sono generate, Florovivaisti Italiani-Cia ritiene, dunque, indispensabile che le aziende restino attive sul mercato anche in una fase così critica. “Questo -ricorda Aldo Alberto- è un settore chiave nel Green Deal e deve poter mantenere il suo ruolo strategico, che permetterà di tutelare la biodiversità e traguardare gli ambiziosi obiettivi del G20 di Roma, con la messa a dimora di mille miliardi di alberi per salvare il pianeta entro il 2030”.
Per Alberto, l’Italia deve, infine, seguire l’esempio dei Paesi Ue riguardo alla centralità di innovazione e cooperazione non solo tra aziende produttrici, ma con tutta la catena di distribuzione, per corrispondere alle esigenze di sviluppo di tutto il settore florovivaistico italiano. Contestualmente, sarà indispensabile un lavoro a livello comunitario per sostenere tutto il mondo produttivo europeo.
