Fipe: a Roma ci sono 22mila imprese di ristorazione, il 7% del totale
In occasione dell’Assemblea annuale, Fipe Roma ha fatto il punto sulle imprese della ristorazione capitolina in cui risultano attive più di 22mila realtà tra bar, ristoranti e stabilimenti balneari, il 7% del totale in Italia. Il settore dà lavoro a oltre 100mila addetti – giovani, in prevalenza uomini e con un’alta percentuale di stranieri – assunti per lo più con contratto a tempo indeterminato. Il turnover imprenditoriale rispecchia però la media nazionale: nel 2017 hanno avviato l’attività oltre 600 imprese tra bar e ristoranti, mentre più del doppio, circa 1.500, l’hanno cessata.
Secondo i dati diffusi bar e ristoranti romani rappresentano un settore di primaria importanza per il turismo e l’economia della Capitale: le attività di ristorazione con somministrazione rappresentano il 38,2%, seguono bar e altri esercizi simili senza cucina (38,3%), ristorazione senza somministrazione (12,4%), gelaterie e pasticcerie (4,1%), ristorazione ambulante e gelaterie ambulanti (0,2%), fornitura di pasti preparati (1,6%), mense (3,0%).
Per quanto concerne le attività ricreative e di divertimento si segnalano: discoteche, sale da ballo, night club e simili (0,4%), gestione di stabilimenti balneari (1,1%), sale da giochi e biliardi (0,7%). Tra queste imprese la maggioranza è rappresentata da società di capitali (45,0%), seguite per numero da imprese individuali (37,0%) e società di persone (17,7%).
Anche grazie a tutte queste realtà, nella regione Lazio circa il 60% del valore aggiunto della filiera agroalimentare viene dal settore della ristorazione: più del doppio del valore generato dall’agricoltura (26,6%) e quattro volte quello generato dall’industria alimentare (15,8%).
Nel 92% delle imprese di pubblico esercizio della città metropolitana di Roma ci sono tra uni e nove addetti, questo si traduce in oltre 100mila addetti occupati nel settore. Di questi oltre 68mila sono dipendenti, la maggior parte è assunta con contratto a tempo indeterminato (82,9%). Si tratta soprattutto di giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni (32,7%), uomini (59,8%) e stranieri (34,6%).
“I numeri confermano un trend positivo – è il commento di Giancarlo Deidda (nella foto), Commissario Fipe Roma -. Sotto il profilo dell’occupazione il nostro settore si conferma tra i pochi in grado di creare e alimentare nuovi posti di lavoro. Un’altra importante evidenza è che, anche in riferimento al territorio laziale e in linea con i dati nazionali, restiamo la componente principale della filiera agroalimentare nella creazione di valore e di occupazione”.