Bilancio di sostenibilità Fileni, la carbon neutrality è realtà

Il gruppo agroalimentare marchigiano, società benefit, pubblica il manifesto di sostenibilità “Scegliamo di difendere il futuro”. Il biologico come responsabilità verso il consumatore, ma anche una scelta di ritorno economico.

Fileni Alimentare, terzo player nazionale nel settore delle carni avicole, ha reso disponibile il bilancio di sostenibilità relativo all’anno 2020.

I dati economico-finanziari certificano l’eccellente stato di salute di cui gode il gruppo marchigiano: 1852 dipendenti, un fatturato di filiera pari a 450 milioni di euro, sette stabilimenti produttivi, 300 allevamenti e investimenti per 100 milioni di euro programmati nei prossimi cinque anni. Con i marchi Fileni, Fileni BIO, Sempre Domenica e Club dei Galli l’azienda è presente in maniera capillare in gdo, normal trade e horeca.

L’inizio del 2021 ha rappresentato un momento di ulteriore crescita e consapevolezza, che dimostra quanto il DNA di Fileni sia focalizzato sulla sostenibilità. Il gruppo, infatti, ha modificato la propria forma giuridica, diventando società benefit. Con questo passaggio l’azienda ha ufficializzato l’affiancamento di obiettivi di impatto sociale a quelli tradizionali di natura finanziaria, ponendoli sullo stesso piano. Fileni ha individuato tre finalità specifiche di beneficio comune, per i quali si impegna a generare un impatto positivo: ambiente e territorio, modello di filiera e prodotto, persone e comunità.

A conferma dell’impegno di Fileni contro il cambiamento climatico, tutte le emissioni generate nel 2020 dagli impianti del gruppo sono state compensate. Inoltre, grazie all’acquisto di energia elettrica con garanzia di origine si è evitata l’emissione in atmosfera di 15.812 tonnellate di CO2. Grazie a queste due attività gli stabilimenti del Gruppo sono considerati Carbon Neutral, sinonimo di zero-impatto climatico. La carbon neutrality viene raggiunta tramite riduzioni nelle emissioni di CO2 combinate con l’utilizzo estensivo di energie rinnovabili.

L’attenzione al benessere animale si traduce in alimentazione curata in ogni minimo dettaglio e utilizzo di strutture modello per l’aerazione e l’illuminazione. Tutta la linea Fileni BIO, inoltre, è confezionata in ecovassoio, un packaging sostenibile capace di abbattere del 90% l’utilizzo della plastica in favore della carta.

 

“Questa opportunità ci porterà a raggiungere nuovi ambiziosi traguardi, sottolinea Massimo Fileni, vice oresidente Fileni Alimentare. Per noi è importante diffondere una cultura rigenerativa, trasmettendo, anche alle nuove generazioni, la bellezza della vocazione agricola e l’urgenza di proteggere e rigenerare la terra. La nostra società attua pratiche agricole, saperi ecologici, scegliendo di coltivare, allevare e lavorare il prodotto nel rispetto delle materie prime del territorio e delle biodiversità, esaltando le eccellenze regionali e la qualità dei prodotti locali. La nostra filiera è aperta, interdipendente e ispira lo sviluppo di imprese responsabili e valoriali”.

La filiera biologica avicola rappresenta il core business di Fileni.

Da alcuni anni l’azienda ha intrapreso un percorso di diversificazione dei prodotti, inserendo nell’offerta anche le carni rosse bio. In particolare, dal 2018, il gruppo ha avviato una partnership con Bioalleva, leader riconosciuto nel mercato della carne Bio degli “specializzati”. Nel 2020 questo percorso si è sviluppato, ulteriormente, tramite la costituzione della newco Fattorie Venete, che ha acquisito la Società Agricola Semplice Fattorie San Bellino, che si occupa di allevamento di bovini biologici.

“In questo anno complesso, il sistema ha tenuto, qualcosa per forza di cose lo abbiamo perso a causa del blocco della ristorazione, ma fortunatamente abbiamo avuto un flusso di ritorno su altri canali, riuscendo così a non perdere l’abbrivio – ha evidenziato Marco Ciurlanti, cfo di Fileni -. Un enorme merito dell’azienda è quello di avere investito su un genere pionieristico, oggi – infatti – la filiera biologica di qualità ci sta premiando. È stato importante che in questo frangente, il gruppo continuasse a facilitare gli investimenti che servono in questa fase di trasformazione”.

 

Il gruppo è cresciuto, arrivando a 1.852 dipendenti al 31 dicembre 2020. Circa il 40% sono donne.

I nuovi assunti sono 127, di cui 88 lavoratori somministrati, assunti come dipendenti. Il tasso di assunzione nel 2020 è stato pari al 7%, in aumento del 5% rispetto l’anno precedente. La maggior parte delle nuove risorse si colloca nella fascia di età “30-50 anni” (79 dipendenti) e tale politica di assunzioni rientra in una strategia di transizione generazionale con cui Fileni mira ad arricchire la diversità dei dipendenti.

Oltre 8mila le ore di formazione nel 2020 (+4% rispetto al 2019), erogate in remoto nel rispetto delle procedure regolate dall’emergenza sanitaria. Anche gli infortuni sul lavoro, che nel 2020 sono stati 49 a fronte dei 54 nel 2019, si sono ridotti del 25% rispetto al 2019.

In termini di responsabilità verso il territorio in cui opera e verso la comunità con cui collabora, Fileni è impegnata nel realizzare un modello di filiera rigenerativa, aperta, interdipendente e replicabile, che ispiri lo sviluppo di imprese responsabili, delle comunità locali e del proprio territorio per la creazione di valore diffuso. In quest’ottica ha preso forma l’Accordo di Sviluppo “Valori Fileni”.

Il progetto vale 44 milioni di euro, sottoscritto da Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia e Regione Marche, che si articola su due tipologie di azioni che coinvolgono la Filiera Fileni. Il gruppo, inoltre, è promotore del progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente) insieme al fondatore Bruno Garbini e al Gruppo Loccioni.

 

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