Ferrarini, nuova proposta di concordato
Se il concordato verrà omologato dal tribunale di Reggio Emilia, l’intero capitale di Ferrarini andrà a Rilancio Industrie Agroalimentari. La società neocostituita è partecipata da Pini Italia, attivo nella trasformazione di suini, insieme ad Amco, partner finanziario. Previsto un nuovo stabilimento e nessun taglio al personale.
Ferrarini ha depositato, alle 21.30 del 31 agosto al tribunale di Reggio Emilia, la nuova proposta di concordato con la quale la famiglia è pronta a cedere le quote.
Il piano, secondo una nota, assicura le migliori condizioni per il rilancio dell’impresa, salvaguarda i livelli occupazionali ed evita ricadute negative sull’indotto. Il nuovo concordato soddisferebbe anche i creditori privilegiati e in prededuzione integralmente e i creditori chirografari al 33% – differenziati attraverso la formazione di classi – percentuale che, attestata, rende inammissibile la proposizione di concordati concorrenti.
La Ferrarini spa lascerà, quindi, il posto a Rilancio Industrie Agroalimentari, che deterrà così con l’omologazione l’intero capitale di Ferrarini. La nuova proprietà si occuperà della gestione in continuità con il passato. Il Gruppo Pini consentirà a Ferrarini di aumentare in modo esponenziale il raggio di azione all’estero e di promuovere il made in Italy.
Nel futuro quindi, rassicura l’azienda, “non mancheranno i presupposti per mantenere e, anzi, incrementare i livelli occupazionali”. A questo si aggiunge la realizzazione di un “moderno ed efficiente cottificio che sostituirà quello di Rivaltella”.
Per quanto riguarda lo stabilimento in Polonia del prosciuttificio, il piano prevede che sarà venduto e ogni produzione verrà trasferita in Italia.
L’operatore finanziario italiano Amco metterà a disposizione nuova finanza ed entrerà nel capitale del veicolo di investimento Ria con una quota del 20%, sostituendo con azioni i crediti vantati da Amco verso le società lussemburghesi azioniste di Ferrarini.
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