False recensioni nelle attività alimentari

*di alessandro klun

Nuovo capitolo giudiziario. A tema, le false recensioni che colpiscono le attività di somministrazione alimentare.

Il caso nasce dal ricorso d’urgenza promosso in sede civile dinanzi al Tribunale di Genova da un noto ristorante genovese che “bersagliato” in un ristretto arco temporale da recensioni inveritiere (in particolare alcune lamentavano la pessima qualità di piatti in realtà non presenti nel menù del locale) segnalava il fenomeno in quanto lesivo della propria reputazione al portale Google che ne aveva consentito la pubblicazione.

Dinanzi alla segnalazione del ristoratore, il cui rating nel frattempo era sceso da 4,7 stelle (5 è il massimo valore) a 3,4, il provider ne aveva rifiutato la rimozione dalla piattaforma Google Maps ritenendoli conformi alle proprie linee guida.

Con provvedimento emesso dalla prima sezione  civile il Tribunale di Genova ha ordinato inaudita altera parte a Google la rimozione delle false recensioni negative , ripristinando il punteggio posseduto dal locale anteriormente alla pubblicazioni di dette recensioni sulla piattaforma stabilendo un principio secondo cui “in tema di responsabilità degli hosting provider (quale è Google Ireland) la Cassazione stabilmente statuisce che la responsabilità derivante dallo svolgimento di attività di hosting sussiste in capo al prestatore di servizi di rete che non abbia provveduto all’immediata rimozione dei contenuti illeciti” pertanto Google “usando l’ordinaria diligenza, ne avrebbe potuto facilmente riconoscere la falsità, provvedendo quindi autonomamente alla loro eliminazione”.

Conclude osservando che la condotta di Google “laddove ha omesso di rimuovere dette recensioni a fronte della richiesta stragiudiziale della ricorrente si appalesa illegittimo e potenzialmente foriero di danni risarcibili”, condannandola altresì alla rifusione delle spese legali in favore del ristoratore.

Si tratta senza dubbio di un provvedimento di notevole importanza per far fronte al fenomeno dei giudizi falsi e negativi espressi in rete, considerata la sua capacità ad alterare il mercato e la sostenibilità delle attività di ristorazione.

*a cena con diritto

Letizia Ceriani

SHARE