Eugenio Boer: dopo Essenza, apre il suo ristorante Bu:r
Eugenio Boer, dopo alcuni mesi di assenza, ritorna sulle scene con l’apertura del suo nuovo ristorante a Milano e un menu “concettuale”.
Lo chef italo-olandese, che lo scorso novembre aveva ricevuto una stella Michelin per il suo lavoro da “Essenza”, l’11 luglio ha inaugurato Bu:r, il locale che porta il suo cognome e toglie ogni dubbio sulla sua pronuncia corretta, dunque buur con la u allungata.
Ad accompagnarlo in questa nuova avventura c’è una squadra capitanata dal direttore di sala Simone Dimitri, già manager del bistrot del Mandarin Oriental, affiancato dal sommelier Yoel Abarbanel, con un’esperienza alle spalle in ristoranti di grande prestigio internazionale come Taillevent, Ledbury e Le Gavroche.
Il ristorante di proprietà dello chef – trentadue coperti all’indirizzo di via Mercalli angolo Francesco d’Assisi – rispecchia la sua personalità. Il progetto degli ambienti, nato dalla collaborazione con l’architetto Mario Abruzzese, è la sintesi di un pensiero moderno e visionario, che mette in comunicazione la cucina e la sala. Gli spazi, articolati in modo flessibile, sono una contaminazione di elementi tipici della cultura italiana e olandese mentre le cromie decise di pareti e pavimenti suggeriscono un’analogia con i sapori forti e decisi della cucina dello chef.
Nel suo menu, Boer ha eliminato i piatti, al suo posto ci sono i “concetti di degustazione”, presentati in maniera circolare, che rievocano la forma del piatto e la ciclicità della vita: in totale otto, esprimono ciò che scaturisce dalla relazione dello chef con il mondo e con le persone che lo circondano. “Nino Bergese” è il concetto principe, dedicato a colui che era chiamato “il cuoco dei re, il re dei cuochi”, grande fonte d’ispirazione per Boer. Il concetto di cucina futurista degli anni Trenta, veloce, innovativa e moderna, introdotto presso “ la Taverna del Santopalato”, viene riproposta da Bu:r in chiave rinnovata. “La Cuisine du Marché”, racconta invece la quootdianità e la genuinità dei prodotti. Con “Think Green” lo chef vuole fare un omaggio al mondo vegetariano , “Il Viaggio” racchiude l’essenza della vita e la contaminazione nella cucina di Eugenio Boer mentre” Il Mare” vuole essere una celebrazione della freschezza e delle materie prime delle coste europee. Il caposaldo concettuale è dato però da “I Classici”, i piatti intramontabili di Boer, come Il Cervo e la sua storia, il Risotto alla cenere, il Salmerino di montagna e le sue uova, il Piccione in 3 cotture, Il Macaron di cuore e fegato di piccione ricoperto di grué di fave di cacao, L’Uovo caduto nel prato e Il Ragù di polipo, che rimangono sempre in carta.
Credits Foto: Marco Varoli