Esselunga, accordo tra gli eredi. Inizia il riassetto

Marina e Giuliana Caprotti pagheranno dunque oltre 1,83 miliardi di euro, dei quali 535 milioni cash e 1.312 milioni con debito bancario. Unicredit avrà doppio ruolo di finanziatore e socio immobiliare.

Giuliana Albera Caprotti, seconda moglie del fondatore di Esselunga, e la figlia Marina Sylvia Caprotti, che assieme detengono il 70% della holding Supermercati Italiani, hanno comprato il restante 30% da Giuseppe e Violetta Caprotti, figli di primo letto dell’imprenditore.

Nel dettaglio, le due proprietarie dell’azienda fondata da Bernardo Caprotti pagheranno 535 milioni, 100 dei quali in denaro mentre altri 435 milioni verranno dalla cessione a Unicredit del 32,5% del capitale di Villata, il polo immobiliare che ha in pancia buona parte dei 159 supermercati di Esselunga, proprietaria del restante 67,5%.

Gli altri 1,31 miliardi saranno messi a disposizione da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Bnl-Bnp Paribas che finanzieranno la capofila Supermercati italiani. Questa poi si unirà con Esselunga, con un fatturato di 8,1 miliardi nel 2019, che rimborserà la linea bridge a seguito della fusione, prevista entro 12 mesi dal closing dell’acquisizione.

Il closing dell’operazione di acquisizione è in programma  il 27 aprile 2020.

“Siamo orgogliose di poter continuare il nostro impegno personale per lo sviluppo e il successo di Esselunga. Abbiamo grande fiducia nel team dirigenziale e in tutte le persone che lavorano nel gruppo”, hanno dichiarato Giuliana Albera Caprotti e Marina Sylvia Caprotti.

Sami Kahale, ceo di Esselunga, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti che le nostre azioniste di maggioranza abbiano apportato capitali propri in misura così significativa. Grazie a questa decisione proseguiremo con determinazione l’esecuzione del nostro piano industriale di cinque anni che è iniziato nel modo migliore. In questo difficilissimo periodo di emergenza siamo interamente concentrati nel servire la nostra comunità”.

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