Del Monaco il maestro del tableware

Servire del cibo è un gesto d’amore semplice e antico. Vincenzo Del Monaco (in foto) ha fatto del piatto il testimone della scena.

From Grottaglie (nel Tarantino), classe 1981, Del Monaco respira l’amore per l’arte sin dalla prima infanzia. Da generazioni la sua famiglia gestisce una bottega di scultura e ceramica.

Dalle coste ioniche arriva a Roma e poi prende il largo in Europa: prima Vienna, dove tiene la sua seconda mostra personale, e poi di nuovo Grottaglie. Qui, nella casa paterna, decide di non limitarsi a disegnare l’opera, ma di farla in prima persona. Nasce così l’azienda che porta il suo nome Del Monaco Srl.

Nel 2012, la svolta che lo porta fino a noi. L’incontro con Andrea Berton – l’architetto del cibo – apre un nuovo spazio di riflessione nel suo lavoro: dallo spazio urbano alla dimensione intima della tavola. Del Monaco inizia a produrre segnaposti, piatti, ciotole…e da cosa nasce cosa. Collabora con stellati del calibro di Domingo Schingaro, chef dei Due Camini di Borgo Egnazia, a Savelletri di Fasano. Per le sue tavole, cerca di esaltare le tematiche della pugliesità attraverso la texture della pietra.

Seguono esperienze “rock”, come quella con Floriano Pellegrino e Isabella Potì del Bros’ di Lecce. Tra sperimentazione e provocazione, Del Monaco lavora ai supporti per i dessert, primi e monoporzione.

E domani? L’artista tarantino sogna a occhi aperto e ammicca a oriente. La partita è tutta da giocare.

L’innovazione forse non è altro che un modo inedito di guardare la tradizione ed è in questo processo creativo che nascono le idee…urge che diventino argilla, materia, o rimangono solo e semplicemente idee.

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di letizia ceriani

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