Da Torsiello a Giunta, chef nel mirino della criminalità

L’estate 2016 nel mondo degli chef è stata macchiata da episodi di criminalità che hanno colpito alcuni cuochi del Sud Italia.

L’ultimo in ordine di tempo è Cristian Torsiello (nella foto) chef con una stella Michelin all’Osteria Arbustico di Valva in privincia di Salerno. La notte tra l’11 e il 12 luglio, un giorno prima dell’inaugurazione della sua nuova trattoria Al Mulino, il locale è stato dato alle fiamme da ignoti.

«C’è chi si sporca le mani come noi e chi la faccia e la coscienza», ha scritto su Facebook Torsiello (allievo di Niko Romito), che gestisce il locale col fratello Tomas. Gli investigatori non escludono nessuna pista, dal racket alla ritorsione di natura commerciale.

Qualcuno ha dunque voluto rovinare i progetti dei fratelli Torsiello, ma resta forte l’intento di aprire il nuovo ristorante anche con l’aiuto di amici e parenti. Nonostante l’atto vandalico, la trattoria è stata comunque inaugurata il 13 luglio.

A fine giugno, invece, lo chef Natale Giunta ha subito il quarto furto in due mesi nel suo ristorante al Castello a Mare a Palermo, anche se il locale è sorvegliato dai militari. Noto per essersi ribellato al pizzo nel 2012, già in passato lo chef è stato vittima di numerose intimidazioni.

«Ho presentato quattro denunce in due mesi – si è sfogato Giunta – Entrano ed escono nel locale sorvegliato e controllato come nulla fosse. L’autorità portuale ha riempito il molo di telecamere, questo sarà il decimo furto in cinque anni che sono qua. Il presidio è controllato di militari, abbiamo forze dell’ordine che entrano di continuo e questi delinquenti riescono a farla franca».

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