Consumi, marzo 2022. Osservatorio Confimprese-Ey segna -19,3% rispetto al 2019

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e retail non food elaborato da Confimprese-EY evidenzia un rallentamento delle vendite nel mese di marzo 2022, che chiude a -19,3% rispetto a marzo 2019.

Una battuta d’arresto, dunque, sia sul mese sia sul total year, che evidenzia come la situazione geopolitica, con il conseguente aumento dei costi di energia, materie prime e trasporti stiano mettendo a dura prova il comparto del commercio.

«Il mese di marzo – chiarisce Mario Maiocchi (in foto), direttore Centro Studi Retail Confimprese – mostra un discreto recupero della ristorazione, che peraltro deve affrontare significativi problemi sul lato dei costi e della disponibilità di materie prime ed energia. Conferma, invece, una fortissima contrazione il comparto abbigliamento-accessori, che vede ulteriormente aggravarsi la situazione. Questo scenario desta preoccupazione, anche perché aggravato dall’aumento dall’inflazione e dal conflitto in Ucraina, che pone seri dubbi su una ripresa a breve termine del retail. Un segnale di distensione arriva dal travel, che con una flessione contenuta del -18,6%, fa ben sperare in un ulteriore recupero nei prossimi mesi, che saranno cruciali sia per l’andamento della situazione geopolitica sia per quello dei consumi».

Nei settori merceologici, il settore abbigliamento-accessori registra una flessione nel mese pari a -31,3%. I consumatori, dopo due anni di pandemia, sembrano prediligere i consumi fuori casa, con la ristorazione in recupero relativo a -8,7%.

Peggiora, di contro, il retail non food, che chiude marzo 2022 a -8,7%, in controtendenza rispetto alle performance dei mesi precedenti. Dopo la corsa agli acquisti dovuta al perdurare della pandemia, che ha contributo a mutare le abitudini di acquisto degli italiani orientati, durante i mesi di lockdown, a una maggiore cura degli spazi domestici e a un utilizzo più frequente dei canali digitali per gli acquisti, le ultime indicazioni di mercato segnalano invece una battuta d’arresto del comparto.

Nei canali di vendita i peggiori trend si rilevano in outlet -28,4% e high street -27%, seguiti dai centri commerciali -25,8%. Il travel, invece, dopo due anni di crisi, recupera punti percentuali e chiude il mese a -18,6%.

Continua, il buon andamento dello shopping di prossimità (aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia) che, con -7,9%, conferma le mutate abitudini di acquisto dei consumatori e fa pensare a un trend ormai consolidato anche per il futuro.

Nelle aree geografiche lo stato dell’arte conferma la flessione con il Nord-est che registra l’andamento più negativo a -28,8%, seguito da Nord-ovest -19,9% e Centro -17,4%. Il Sud tiene maggiormente e abbandona il double digit per chiudere a- 6,6%.

«Il trend sui consumi degli italiani di marzo 2022, paragonato allo stesso periodo del 2019, dunque un anno prima dello scoppio della pandemia, registra dati ancora negativi a -19,3%, con il record del settore abbigliamento e accessori a -31,3% – ha aggiunto Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia – Nonostante gli ultimi due anni abbiano profondamente mutato le abitudini di consumo degli italiani, i dati ci evidenziano anche la volontà dei consumatori di tornare a valorizzare il proprio tempo libero. Un trend dimostrato dalla ripresa del travel a -18,6% e l’aumento dei consumi nelle città del sud, con Napoli che fa registrare l’unico trend con segno positivo tra le città italiane a +35,4%, grazie anche all’apertura di nuovi punti vendita».

FabioAdmin

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