Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele compie 60 anni

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele è giunto a maturità, compie 60 anni, senza sentirli. Tanti infatti i piani per il futuro di questa organizzazione costituita nel 1961 a opera di produttori, imprenditori e cittadini di San Daniele del Friuli, al fine di promuovere e tutelare il marchio prosciutto di San Daniele. In questi anni da una parte ha tutelato l’antica ars technica dei mastri prosciuttai, dall’altra aggiornando le regole della produzione inserendo importanti elementi per la tracciabilità del prodotto, la salvaguardia ambientale e la tutela degli animali.

In primis il tema della sostenibilità per commisurare il sistema economico e sociale, ma anche una maggiore attenzione all’ambiente e all’etica: questi gli obiettivi per il futuro.

 

Consorzio del Prosciutto di San Daniele:  innovazione nella filiera

Diverse le innovazioni di questi anni come:
– modifica al disciplinare di produzione con l’obiettivo di migliorare gli aspetti determinanti nella produzione della DOP a garanzia della tutela del marchio e del consumatore, ponendo anche l’accento sul territorio e sul distretto produttivo di San Daniele;
– introduzione di un sistema di tracciamento digitale su ogni vaschetta di prosciutto pre affettato attraverso un qr code per reperite le principali informazioni sul prodotto e verificare la conformità della confezione;
– utilizzo di un impianto consortile di pretrattamento delle acque reflue dei prosciuttifici per migliorarne le caratteristiche prima della fase di smaltimento;
– raccolta e trattamento del sale esausto derivante dalla produzione e riutilizzo nell’industria conciaria o come antighiaccio stradale.

“Nel futuro andrà trovato un giusto equilibrio tra la necessità di produrre e l’etica verso l’ambiente ed il benessere animale, generando così un miglioramento a cascata degli stili di vita” ha riportato Mario Emilio Cichetti, Direttore del Consorzio. “Nel 2022 vedranno luce nuove importanti iniziative, prevalentemente di natura economico ambientale, tra cui il potenziamento degli impianti per il recupero e riutilizzo del sale, la valorizzazione della qualità del prodotto, il basso impatto ambientale e il rispetto della filiera. La tutela del territorio si conferma un elemento cruciale perché per continuare a produrre un prodotto di qualità occorre che il luogo di lavorazione sia di qualità” conclude il Direttore.

Giuseppe Villani, Presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha ricordato che la sostenibilità è il tema centrale che il Consorzio sta perseguendo: “Non si tratta solo di ambiente, ma di rispetto per le persone, di corretto utilizzo delle strutture e etica gestione delle risorse del territorio, anche nel rispetto dei nostri consumatori. L’augurio a tutti i nostri consorziati è che proseguano su questa strada continuando a sentirsi giovani anche per i prossimi 60 anni, perché i giovani riescono sempre ad avere la visione improntata verso il futuro”.

Sul dibattito è intervenuto anche il Ministro Stefano Patuanelli: “Per tutelare i prodotti ad indicazione geografica è necessario combattere queste battaglie facendo luce sulla qualità delle filiere produttive. Il percorso del Consorzio del Prosciutto di San Daniele è esemplificativo rispetto ad altri prodotti: dalla tracciabilità della filiera con la tecnologia, ai controlli sui produttori e sulla qualità del prodotto e sino alla tutela responsabile delle acque e dell’ambiente. È importante utilizzare queste evoluzioni per combattere le fake news”. Continua il Ministro: “Il problema del Nutri-Score è il tentativo di omologare e confondere le esigenze salutistiche con i prodotti alimentari, omettendo il sano equilibrio e il modo con cui consumiamo tutti i cibi. E’ importante tutelare e promuovere le eccellenze agroalimentari che si basano su distintività, eccellenza, cultura e sono vivo collegamento con i territori e le tradizioni, cuore pulsante dei prodotti DOP e IGP.”

La tutela dell’ambiente e della sostenibilità è stata al centro dell’intervento dell’Europarlamentare De Castro: “Il dibattito in corso in Europa prova a trovare un equilibrio tra la tutela dell’ambiente e gli aspetti economici, fondamentali per gli imprenditori per essere competitivi sul mercato. Questo è necessario per esaltare le qualità che il patrimonio agro alimentare italiano tramanda da decenni mantenendo un’importante attività economica per tutte le filiere. L’Unione Europea deve rafforzare la tutela dei prodotti con maggiori controlli e iniziative per esaltarne le qualità ed intervenire per permettere ai sistemi produttivi italiani – per propria natura già vocati alla sostenibilità in un sistema fortemente legato ai territori – di migliorare l’attenzione all’ambiente, come sempre più richiesto dai cittadini alle istituzioni”.

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