Confcooperative Emilia Romagna incontra Patuanelli per la gestione dei fondi europei

Il 31 agosto 2021 Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia (nella foto il primo a sinistra) e di Confcooperative, ha accolto il Ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli (nella foto al centro), in occasione di un incontro istituzionale organizzato da Confcooperative Emilia Romagna e tenutosi nell’Auditorium di Conserve Italia nei pressi di Bologna.

Davanti a una platea di oltre 50 rappresentanti delle principali filiere produttive a livello nazionale, sono state discussi i temi più caldi per il settore agroalimentare: il sostegno agli agricoltori, le penalizzazioni a livello europeo delle eccellenze DOP e IGP, gli interventi su politiche attive del lavoro per favorire la manodopera.

Sono poi intervenuti il presidente di Apo Conerpo Davide Vernocchi, il presidente di Orogel Bruno Piraccini, il presidente di Caviro Carlo Dalmonte, il direttore di Emil Banca e presidente di Confcooperative Bologna Daniele Ravaglia.

In chiusura, il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza (nella foto a destra), ha sottolineato l’importanza della cooperazione, che «riveste da sempre un ruolo di leadership nel sistema agroalimentare regionale, rappresentando oltre la metà delle produzioni di tutte le principali filiere e mettendo insieme migliaia di agricoltori che vedono così valorizzate al meglio le loro produzioni, commercializzate in tutto il mondo con la forza dei grandi marchi del vero made in Italy».

«Non esiste sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica e sociale – ha dichiarato Patuanelli -: qualsiasi sforzo chiesto a un’impresa deve essere accompagnato da adeguate misure di sostegno che operino nei giusti tempi. Questo a maggior ragione in un settore, come quello primario, essenziale per il tessuto economico regionale e nazionale e dove la cooperazione riveste una funzione cruciale, garantendo anche al più piccolo dei produttori associati un ruolo centrale. Le sfide nel futuro non mancano. Puntare allo sviluppo significa superare la logica degli indennizzi e sostenere le aziende agricole tutelandone la produzione, insistere sul fronte degli investimenti e intervenire sull’ambito delle assicurazioni, modificando strumenti e tempi ma sollecitando i produttori a proteggere le proprie coltivazioni. Su questi fronti, il confronto a livello comunitario è serrato, mentre a livello nazionale l’impegno è massimo per consentire agli imprenditori agricoli, inclusi i membri della grande famiglia cooperativa, di fare impresa agendo sulla burocrazia, definendo regole chiare e garantendo risorse crescenti e strumenti adeguati e innovativi».

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