Coldiretti Puglia contro l’olio d’oliva tunisino
Coldiretti Puglia denuncia un aumento dell’importazione di olio d’oliva tunisino del 260%.
L’associazione è contraria all’ipotesi di rinnovo della concessione temporanea di contingenti d’esportazione di olio d’oliva a dazio zero verso l’Ue per 35mila tonnellate, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia. Il presidente Coldiretti Puglia Gianni Cantele lancia l’allarme: “chiediamo ai Parlamentari pugliesi in Europa di coalizzarsi per fermare l’operazione che mette a rischio la produzione pugliese in un’annata disastrosa per la produzione olivicola e olearia a causa delle gelate che hanno provocato danni stimati per quasi 1 miliardo di euro e gli effetti drammatici saranno tangibili tra un paio di mesi”.
Nel primo trimestre 2018 la Puglia ha importato 43,3 milioni di euro di olio extravergine da Grecia e Tunisia, si legge in una nota, “e per questo serve una stretta sui controlli perché sia accertato il pieno rispetto della Legge Mongiello, ribattezzata Legge “Salva olio italiano”, la n. 9 del 2013 che impone la tracciabilità in etichetta dell’olio extravergine di oliva e di accelerare il percorso del disegno di legge sui reati agroalimentari, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare – sottolinea il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.
L’importazione riguarderebbe, tra l’altro, tutti i tipi di olio di oliva tunisino ci tiene a precisare Coldiretti Puglia “per cui non devono essere rispettati i requisiti ambientali e fitosanitari rigidi cui i prodotti europei devono attenersi, immettendo sul mercato italiano un prodotto di discutibile qualità e sicurezza alimentare, oltre a creare una evidente quanto sleale concorrenza. Il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui territori”.
“Se a livello nazionale e comunitario serve una mobilitazione delle istituzioni – sottolinea Coldiretti – sul piano produttivo la Coldiretti per difendere e valorizzare la produzione nazionale ha sottoscritto insieme a Unaprol, Federolio e Fai-Filiera Agricola Italiana, il più grande contratto di filiera per l’olio Made in Italy di sempre per un quantitativo di 10 milioni di chili ed un valore del contratto di filiera di oltre 50 milioni di euro con l’obiettivo di assicurare la sicurezza e le diffusione dell’olio italiano al 100% stabilizzando le condizioni economiche della vendita con un prezzo minimo garantito e programmazione pluriennale. I protagonisti del contratto di filiera hanno aderito al progetto promosso da Coldiretti di realizzare una filiera agricola italiana per difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività, assicurare la giusta distribuzione del valore tra tutte le parti della filiera, ricostruire un’identità del sistema Paese e riconquistare quote di mercato”.