Lotta alla cimice asiatica nell’ortofrutticolo

Crpv chiama a raccolta il mondo ortifrutticolo. Pronti quattro progetti sperimentali per studiare la lotta all’insetto, in risposta a un bando della Regione Emilia-Romagna.

Dal Centro ricerche produzioni vegetali di Cesena arriva una chiamata alle armi per tutto il mondo ortofrutticolo emiliano-romagnolo per sconfiggere la cimice asiatica. L’insetto, lo scorso, anno ha flagellato la produzione ortofrutticola nazionale, colpendo in particolare le pere.

A lanciare il messaggio è il consiglio d’amministrazione del Crpv. Nei giorni scorsi dalla società cooperativa che promuove innovazione, sperimentazione e divulgazione nel comparto agricolo è partita una lettera indirizzata alle principali realtà del settore ortofrutticolo regionale.

 

Si chiede un impegno concreto nel sostegno di quattro progetti di ricerca per nuove tecniche di lotta contro la cimice asiatica.

 

“Tutto il mondo ortofrutticolo – spiega Raffaele Drei (nella foto), presidente di Crpv – vive una situazione di difficoltà probabilmente senza precedenti, un momento di ‘emergenza nell’emergenza’, fra coronavirus, gelate, e problematiche fitosanitarie. Ne usciremo solamente se saremo capaci di unire le forze per fronteggiare le insidie, cimice asiatica in primis”.

Per contrastare questo insetto, Crpv si è fatto carico di raccogliere le esigenze dell’intero sistema ortofrutticolo regionale, coinvolgendo gli apparati tecnici delle strutture produttive con l’obiettivo di dare risposte concrete alle imprese agricole. Da quest’analisi sono emersi i contenuti dei quattro progetti di innovazione che vedono il coinvolgimento di università e centri sperimentali.

 

Il primo riguarda lo studio di tecniche a basso impatto per proteggere i frutteti volti a massimizzare l’effetto dei trattamenti insetticidi attualmente disponibili e individuare alternative. Il secondo, invece, si riferisce alla realizzazione di una piattaforma “big data” per determinare i fattori ambientali che influenzano la presenza della cimice.

Un terzo progetto, poi, vede la sperimentazione di stazioni “Attract & kill” nelle aree perimetrali alle colture, per attirare le cimici  dentro una rete insetticida. L’ultimo progetto, infine, sarà focalizzato sullo sviluppo di strategie di lotta biologica. Si tratta di insetti antagonisti atti a contrastare la diffusione dell’Halyomorpha Halys, primo fra tutti la vespa samurai (nella foto, sopra).

 

I progetti sono candidati alla valutazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Misura 16.01 del PSR, i cui esiti saranno resi noti non prima della metà di luglio 2020.

 

“I progetti hanno uno sviluppo temporale di due anni – spiega Drei -, ma il Crpv intende avviare immediatamente i primi tre. Il costo complessivo, per il primo anno di attività, è di circa 330mila euro”.

“L’auspicio – conclude Drei – è che, in presenza di un problema così gravoso, si possa mettere in atto un’incisiva azione di squadra, come per il kiwi”.

 

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