Chiudono le gelaterie Grom, Unilever punta sulla gdo

Nel 2019 sono stati quattro i negozi Grom ad abbassare la claire, altre tre chiusure sono previste nel primo trimestre del 2020. Per Unilever, proprietario anche di Algida e Magnum, il futuro è nei supermercati.

Unilever, che ha comprato Grom nel 2015, chiude le gelaterie del brand e punta sulla grande distribuzione, su chioschi e biciclette. La multinazionale anglo-olandese non smantellerà tutti i locali in Italia ma li riorganizzerà puntando anche su altri canali di vendita.

L’ultima chiusura in ordine di tempo riguarda il negozio di via Cernaia a Torino, dove tutto era partito nel 2003 su iniziativa di Guido Martinetti e Federico Grom, i fondatori. Stessa sorte per i punti vendita di Treviso, Modena, Mestre e Alessandria.

Grom, nato dalla volontà di produrre un gelato con gli ingredienti di qualità, che rispecchiasse i gusti piemontesi, è arrivato ad aprire in 34 città italiane, con 45 gelaterie, e in 10 all’estero. Nel 2012 i visionari, che hanno promosso un nuovo concetto di gelateria, si sono anche raccontati in un libro – Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori – edito da Bompiani, che ispirato molti imprenditori.

“Negli ultimi anni – spiega in una nota la multinazionale – c’è stata un’evoluzione del modello di business e una visione proiettata sul medio e lungo periodo, che tiene conto di nuove opportunità, di nuovi canali e di nuovi modelli di acquisto e consumo. Alle gelaterie, che diventano così il cuore di un ecosistema, Grom affianca il canale on the go con chioschi o biciclette gelato, la grande distribuzione, i bar e il canale direct to consumer, con una strategia multicanale a supporto del piano di crescita del brand. Abbiamo ristrutturato alcune gelaterie in Italia e stiamo valutando una nuova apertura sul territorio. L’Italia è il primo mercato per Grom – sottolinea l’azienda – e continua a rimanere un paese strategico. Lo scopo è accelerare la crescita che, in ogni caso, ha raggiunto dal 2015 al 2019 un complessivo +46,7%, dato comprensivo di tutti i paesi e tutti i canali”.

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