C’è del pop nella pizza: a Milano la nostalgia anni ’80 è servita calda

di letizia ceriani

Ha fatto “pop” il locale milanese, oggi in due sedi – in via Correggio e in Piazzale Cantore -, nato nel 2023 dall’idea di Salvatore Venuto e dei soci Gianmarco Michieletto e Samuele Cantisani, classi ‘92, ‘94 e ’97 e provenienti dai mondi Pizzium e Carmelina. Glory Pop si distingue nell’affollato panorama meneghino di pizza lovers per l’amore spassionato per gli anni ’80: il nome, omaggio alla nota canzone di Umberto Tozzi, è un indizio eloquente. Anche i colori e l’arredo – fatto di pareti a pois, vinili, vecchie tv, radio, macchina da scrivere – rimandano al passato disco del periodo, e l’atmosfera rilassata e frizzante ne richiama l’allegria.

Ma, vi starete chiedendo, c’era davvero bisogno dell’ennesima pizzeria? Specialmente in una zona come quella di Marghera-Wagner? La risposta è chiaramente affermativa. E la peculiarità sta, oltre che nell’atmosfera scoppiettante, nella doppia proposta di impasti, che rende l’esperienza gustativa effettivamente speciale. In carta, è possibile infatti scegliere tra la “180 gr di croccantezza” e la “pop”. La prima, ispirata alla classica romana, sottile e croccante, la seconda, di matrice partenopea, con il cornicione più pronunciato, chiede una cottura più lenta e rimane più morbida al morso; non aspettatevi però la solita pizza napoletana; la pop mantiene leggerezza e digeribilità. I gusti delle pizze sono intercambiabili. Per venire incontro a tutte le esigenze, non mancano gli antipasti – tra cui, bruschette, focacce e friselle – e le insalate fresche, perfette anche per un business lunch al volo.

Noi ovviamente ci siamo buttati sul carboidrato. Ad aprire le danze, e lo stomaco, una bruschetta croccante con salsiccia cruda, senape in grani e capperi – pareva quasi tartare, ma con più spinta e un’ottima acidità – e una focaccia con mozzarella di bufala, alici, riduzione di pomodoro e zeste di limone. Iniziamo già a intuire l’eccellente fattura della base.

Passiamo ai “piatti forti”. Dal forno ci consigliano di iniziare con una pizza croccante vegana e biologica, l’Ortolana, la cui cremosità è data da una crema di peperoni grigliati (tolti i semi, al forno e frullati possono essere digeriti da chiunque), arricchita da melanzane, zucchine, pomodori secchi, polvere di olive, olio evo e basilico. Una vera sorpresa. Per correttezza, proviamo subito anche una pizza in versione pop, apparentemente semplice, ma bilanciata e gustosissima. Su una base di passata di pomodoro giallo, la stracciatella va a comporre il quadro insieme alla riduzione al basilico, alle alici e ai taralli sbriciolato. Meravigliosa.

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Letizia Ceriani

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