Per le castagne raccolto anticipato. Cresce la produzione

Arrivano le prime castagne italiane con un raccolto in anticipo di un mese. Questo, in sintesi, è quanto rivela il monitoraggio di Coldiretti, che stima una produzione nazionale in crescita e di qualità, superiore ai 35 milioni di chilogrammi.

Una buona notizia per alcune zone italiane in cui  le castagne rischiavano l’estinzione a causa del del cinipide galligeno del castagno proveniente dalla Cina.

“Si resta tuttavia ancora lontani – sottolinea la Coldiretti – dalle produzioni passate. Nel 1911 ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili”.

La maggior ripresa ha riguardato Campania, Toscana, Emilia-Romagna mentre qualche problema in più si è verificato in Calabria, Lazio e Piemonte.

“L’abbassamento delle temperature – sottolinea la Coldiretti – sta favorendo un aumento dei consumi da parte delle famiglie italiane anche se pesano le limitazioni poste alle tante sagre“.

Nei mercati all’ingrosso si rilevano quotazioni nella media del periodo, che vanno da 2,50 a 4,50 euro/chilo a seconda del calibro. I prezzi tendono a raddoppiare al consumo.

Il rischio però è quello di acquistare castagne straniere provenienti soprattutto da Portogallo, Turchia, Spagna e dalla Grecia.

Le importazioni del prodotto, nel 2019, sono risultate pari a ben 32,8 milioni di chili. Ancora peggiore è la situazione dei trasformati, per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine e per le farine di castagne che, non avendo un codice doganale specifico, non è noto da dove provengano.

“Un modo per tutelare l’alta qualità della produzione made in Italy che – precisa Coldiretti – sono i quindici prodotti a denominazione di origine legati al castagno.

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