Campo Sughera, i Bordeaux del Mediterraneo

La storia vitivinicola italiana della famiglia Knauf, iniziata come scommessa, oggi rappresenta una perfetta simbiosi tra la cultura del Bel Paese e quella tedesca. Vent’anni fa i cugini Isabel e Frederick (nella foto) giunsero nel centro della maremma livornese, attirati dalle sue cave di gesso, dove poi costruirono uno stabilimento per la produzione di pannelli in cartongesso.
La loro spiccata conoscenza geologica unita alla passione per il vino li portarono a guardarsi intorno e a riconoscere, nei luoghi che in epoca etrusca ospitavano miniere d’argento, suoli fertili di origine alluvionale, leggeri e multistrato, intervallati da strati sabbiosi e con un solido fondo argilloso in profondità, ideali per la produzione di quelli che definirono “Bordeaux del Mediterraneo”. Gli Knauf, già proprietari di vigneti in Germania – nella zona della Mosella, sul Kaiserstuhl, e di un appezzamento vicino alla loro sede aziendale nella città vinicola di Iphofen, in Franconia – importarono a Bolgheri la loro esperienza nel settore con un obiettivo ben preciso, distinguersi per qualità, eleganza e avanguardia.
È così che, partendo da zero, nel 1998 dettero vita a Campo Sughera, una realtà che oggi produce vini riconosciuti e premiati in tutto il mondo. Caratterizzati da umanità, spirito imprenditoriale, collaborazione e impegno, a dividere l’unicità dei territori degli Knauf sono solo gli ottocento chilometri di distanza. Il segreto del loro successo è la passione per il vino unita al metodo “médocaine”: i vigneti hanno un’alta densità d’impianto, combinata ad una bassa altezza delle viti, e sono divisi in micro parcelle. Nel rispetto e in armonia con la natura, le uve vengono raccolte a mano come da tradizione e la vendemmia avviene secondo il principio delle basse rese. Anche in cantina si lavora senza vincoli di tempo e nel modo più delicato possibile: i vini hanno bisogno di riposo e tranquillità per maturare al meglio.
Dal 2017 l’azienda collabora con l’enologo francese di fama mondiale Stéphane Derenoncourt e sta lavorando a nuove cuvée. La boutique winery di Campo Sughera non ha quindi nulla da invidiare alle storiche e rinomate aziende del panorama bolgherese e tra i suoi prossimi obiettivi si inserisce l’ambiziosa produzione dei più ricercati Bolgheri Rosso Superiore Doc.

Leave a Reply

SHARE