Campari: nel 2024, vendite a 3,07 miliardi (+2,4%). 2025, di transizione
Il CdA di Campari ha approvato i risultati dell’anno 2024 nel corso del quale le vendite sono state pari a 3,07 miliardi di euro, segnando un aumento del +2,4% organicamente e del +5,2% complessivamente.
Il 2024 è stato caratterizzato da volatilità macroeconomica e geopolitica che ha contemporaneamente colpito tutte le regioni e che ha impattato i trend nei consumi e nella distribuzione, che hanno generato destocking, mentre la normalizzazione post-Covid prosegue. Questo scenario è stato esasperato da condizioni meteorologiche avverse, in particolare in Europa. Nonostante il contesto sfidante, il Gruppo Campari ha nuovamente ottenuto risultati positivi con una crescita organica delle vendite del gruppo del +2,4% e una sovraperformance rispetto ai competitor.
In questo periodo, la performance della profittabilità è stata influenzata dal proseguimento degli investimenti per rafforzare e ampliare le capacità distributive e le infrastrutture in un contesto di trend di crescita più contenuta. Allo stesso tempo, il Gruppo Campari sta evolvendo con il proprio modello operativo per aumentare l’efficienza e rafforzare il focus sui marchi prioritari.
Le vendite del gruppo sono state pari a 3.070 milioni (3,07 miliardi), in aumento del +2,4% organicamente e complessivamente +5,2%. L’effetto perimetro è stato del +2,7%, principalmente guidato da Courvoisier e dai brand in distribuzione, mentre l’effetto cambio è stato del +0,1%.
L’Ebit-rettificato è stato di 605 milioni, in calo del -2,5% organicamente e complessivamente del
-2,2%, con un margine del 16,7%. L’Ebitda rettificato è stato di 733 milioni di euro, in crescita del +0,1% organicamente e complessivamente del +0,5%, con un margine del 23,6%. L’utile del Gruppo-rettificato, è stato pari a 376 milioni, in calo complessivamente del -3,7%. L’utile netto del Gruppo è stato pari a 202 milioni, in calo del -36,0%. L’indebitamento finanziario netto pari a 2.377 milioni, in aumento di 523 milioni rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente alle acquisizioni e agli investimenti straordinari, parzialmente compensati da una generazione di cassa solida. Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’EBITDA-rettificato è pari a 3,2 volte rispetto a 2,5 volte dell’anno precedente e a 3,5 volte a settembre 2024. Il dividendo annuale proposto per l’esercizio è pari a 0,065 euro per azione, allineato all’anno precedente.
IL COMMENTO

Simon Hunt (in foto destra), chief executive officer, ha commentato: “Dopo due mesi nel ruolo, sono felice di annunciare che Campari Group ha conseguito nuovamente risultati positivi e una sovraperformance rispetto ai competitor nel 2024, che è stato un anno sfidante in quanto segnato dagli effetti della volatilità macroeconomica e geopolitica. Guardando al futuro, posso dire che, dopo un periodo di transizione nel 2025, rimaniamo molto fiduciosi nel continuo mantenimento di una sovraperformance nel lungo termine, sfruttando la forza dei nostri marchi in categorie in crescita, gli investimenti effettuati fino ad oggi, specialmente in route-to-market, sistemi e supply chain, l’unicità della cultura di Campari e il talento della nostra organizzazione. La nostra leadership negli aperitivi rappresenta un’opportunità in continua espansione alla luce dell’evolversi dei trend dei consumatori, che, insieme alla nostra tequila e al portfolio di spirits premium, possiede un potenziale anche per l’espansione geografica a livello globale. Allo stesso tempo, massimizzeremo il potenziale del Gruppo attraverso la generazione di efficienza e l’execution commerciale, conseguendo al contempo la riduzione della leva operativa e finanziaria”.
LO SCENARIO 2025
Nell’attuale contesto di ridotta visibilità sulla durata dei fattori ciclici, Campari prevede un anno di transizione e una crescita delle vendite organiche dell’anno ancora moderata, con un miglioramento del trend nella seconda metà dell’anno. Ci si attende un phasing delle vendite a causa della calendarizzazione della Pasqua, che genererà una decrescita low-single digit dovuta principalmente ai mercati europei, seguita da un progressivo miglioramento della performance con il ritorno dei mercati a normali trend di consumo.
L’Ebit-rettificato organico è previsto rimanere invariato nell’anno. Il trend del margine lordo sarà determinato dall’evoluzione del mix di vendita nonostante la conferma dei benefici dei costi di produzione precedentemente annunciati. Un incremento negli investimenti in spese di pubblicità e promozione genererà un aumento della percentuale sulle vendite per raggiungere i livelli storici normalizzati di 17- 17,5%. Il programma di contenimento dei costi, come precedentemente annunciato, è atteso portare un beneficio di circa 50 punti base sulle vendite nette nel 2025, concentrato maggiormente nella seconda metà dell’anno.
Pertanto, la performance dell’EBIT-rettificato è previsto essere concentrata nella seconda parte dell’anno a causa del dell’impatto avverso del phasing del miglioramento del margine lordo, degli investimenti in spese di pubblicità e promozione e dei benefici derivanti dai costi di struttura.
L’IMPATTO DEI DAZI
Il potenziale impatto in dodici mesi dei dazi al 25% sulle importazioni dal Messico, dal Canada e dall’Europa verso gli Stati Uniti, non incluso nella guidance sopra indicata, è stimato in circa 60-100 milioni di euro prima di potenziali azioni di mitigazione, attualmente in fase di valutazione. Per il 2025, il possibile impatto, prima di azioni di mitigazione, è previsto essere di circa 35 milioni a partire da marzo 2025 per le importazioni negli Stati Uniti dal Messico e dal Canada.