Cambio vita e faccio il gelatiere, De Feo si racconta in un libro
Scrivere un nuovo capitolo della propria vita ed entrare nell’olimpo dei gelatieri d’Italia si può. Simone De Feo racconta come nel suo libro “Gelati”, duecento pagine di ricette e ricordi scritto a quattro mani con Lydia Capasso, giornalista del Corriere della Sera, e pubblicato a maggio 2018 da Guido Tommasi Editore.
De Feo, maestro gelatiere anticonformista che lascia l’informatica per darsi all’arte della gelateria, dal 2010 guida insieme alla compagna Monica la Cremeria Capolinea di Reggio Emilia, premiata con 3 coni da Il Gambero Rosso.
All’angolo semilavorati, aromi di sintesi ed emulsionanti: il futuro del gelato per De Feo passa per la ricerca di un sapore pulito e definito. Via libera quindi a nuovi gusti a base acqua, capace di esprime al meglio le materie prime, nuova attenzione nella selezione delle diverse tipologie di zuccheri e focus sulla storia dei prodotti e delle loro aziende, possibilmente del territorio.
Il maestro gelatiere, nel suo nuovo libro, parla della sua infanzia e del suo amore incondizionato per il gelato. Non mancano consigli su come riprodurre a casa un prodotto buono e sano anche senza gelatiera: circa settanta ricette a base di acqua, sciroppo d’agave e ingredienti stagionali per un gelato contemporaneo, sempre più leggero ed healthy.
Un lungo percorso fatto di studio, ricerca e sfide ha consentito a Simone di raggiungere molte soddisfazioni e produrre un gelato proprio come voleva lui: artigianale, buono e semplice, si legge in una nota. “Da appassionato di gelato dovevo capire che differenza c’era tra un gelato buono e uno cattivo e mi sono reso conto che è possibile farlo solo entrando in laboratorio” – afferma De Feo. – Fare il gelato è un lavoro concettuale: bisogna metterci cultura, sensibilità, conoscenza, è un po’ come comporre: non basta saper suonare uno strumento per essere un musicista.”