Al Park Hyatt Milano apre Mio Lab con il bartender Quagliarini
Nuovo indirizzo milanese per gli amanti dei cocktail che, in città, non hanno ormai che l’imbarazzo della scelta, per qualità e quantità. Questa volta a trasformarsi è il bar di un hotel, in passato spazio trascurato ora protagonista della scena sia per gli ospiti dell’albergo che, soprattutto, per i clienti esterni.
Per Park Hyatt Milano sono mesi di evoluzione. Dopo la proposta casual dining, con il lancio del bistrò la Cupola, che affianca il rinomato Vun Andrea Aprea e ne condivide la guida dello chef due stelle Michelin, è l’occasione di Mio Lab. Evoluzione del Mio bar & bistrò, inaugurato nel 2014 su progetto dell’architetto Flaviano Capriotti, ora l’attenzione è tutta sul bancone, dietro il quale si esibisce Oscar Quagliarini, bartender internazionale.
Pronti a pescare il vostro drink? Si, perché la cocktail list di Quagliarini è un mazzo di carte con dodici arcani maggiori, interpretati nei disegni del fumettista Sergio Gerasi, mescolando all’iconografia tradizionale indizi che rimandano alla storia e agli ingredienti del drink.
In realtà non ce ne sarebbe bisogno perché lo stesso bartender è un “indovino” e al botta e risposta “che cocktail vuoi? – fai tu” inizia a scrutare la nostra personalità per captarne i gusti e stupirci con un drink “su misura”.
I tarocchi del Mio Lab sono sì una guida nella scelta ma anche un modo per scoprire nuove ricette. Ecco che Il Matto rivela: Gin Helsinky, liquore alla rosa Palent, lime, champagne; La Papessa Ketel one vodka, succo di melograno, lime, triple sec Giffard, velluto di limone allo zenzero Giffard; La Temperanza Gina Tanqueray, essenza di pomodoro merenda Pachineat, acqua di cipolla di Giarratana Pachineat, aceto di mele, polvere di capperi; L’Eremita Gin Tanqueraye noci, tabacco capofila, vecchio Samperi, mio Sherry, gocce di salsa ponzu, miele.
Il bartender-alchimista Quagliarini non trascura i classici, sempre disponibili, con una particolare attenzione alle etichette alcoliche, di alta qualità, e all’aspetto olfattivo del drink, prima da annusare e poi da gustare.