Agricoltura, sono 200mila le imprenditrici agricole

In Italia, il 40% della forza lavoro del comparto agricolo è “rosa”. Sono oltre 200mila le “donne in campo”, molte under 35.

Nel 2020 ricorre il settantesimo anniversario dalle leggi della riforma agraria (1950-2020). Furono l’esito di un imponente movimento popolare che impegnò donne e uomini nel dopoguerra per rivendicare il diritto alla terra di fronte ai grandi proprietari terrieri.

Dalla riforma agraria all’agricoltura del futuro le donne si fanno protagoniste di una nuova ricostruzione, che 70 anni dopo deve fronteggiare Covid e Green Deal. Questo il senso del convegno “Donne: un patto per la terra”, organizzato da Donne in Campo-Cia e Istituto Alcide Cervi.

Dopo anni segnati da un costante calo del numero di addetti e da una forte marginalizzazione delle aree rurali, sta riemergendo la consapevolezza che l’agricoltura deve essere centrale.

“Una nuova consapevolezza per una moderna questione agraria, dove spicca il protagonismo delle donne – spiegano la presidente di Donne in Campo Cia, Pina Terenzi, e la presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Albertina Soliani -. Un protagonismo rinnovato, che negli ultimi trent’anni ha fatto registrare un’impennata delle aziende a conduzione femminile, fino a coprire oggi un terzo del totale”.

“Il ruolo delle donne in agricoltura è vitale ed è legato strettamente a una visione multifunzionale e sostenibile del settore – continuano Terenzi e Soliani – che coniuga la produzione alimentare con welfare, comunità, tutela di suolo e paesaggio, salvaguardia di biodiversità. Un ruolo che le pone in prima linea di fronte ai cambiamenti in atto”.

A fine 2020, infatti, sono quasi 7mila in più le imprese giovani che fanno agricoltura, con un +14% rispetto solo a cinque anni fa.

“Ancora di più in futuro, la nostra funzione dovrà essere quella di anello di congiunzione tra i bisogni umani e le risorse naturali – evidenziano le presidenti -. L’agricoltore sarà chi produce cibo sano e di qualità, collabora con la ricerca scientifica anticipandola e seguendola nei suoi progressi in campo alimentare e nutraceutico”.

“Le donne sono un esempio di sostenibilità e resilienza – conclude il presidente di Cia, Dino Scanavino -. Rappresentano perfettamente la visione dell’agricoltura del futuro, basata su produzioni salubri, compatibilità ambientale, innovazione, rilancio delle aree rurali. Una visione che va promossa e valorizzata con politiche coraggiose e risorse adeguate. In questo senso, un ‘nuovo patto per la terra’ non può che partire dalle donne. Sono una risorsa indispensabile e uno dei driver vincenti per il progresso del settore”.

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