E se gli sposi scappano senza pagare?
*a cena con diritto
In questi giorni è diventata virale la notizia di due sposi che, celebrato il matrimonio e consumato il pranzo in un ristorante, si sarebbero sottratti al pagamento di un conto di migliaia di euro. In attesa delle indagini e degli sviluppi successivi della vicenda, viene da chiedersi: a quali rischi si espongono i coniugi?
In tale ipotesi, i fuggitivi potrebbero essere accusati di insolvenza fraudolenta ex art. 641 c.p., in quanto dissimulando lo stato di insolvenza hanno pranzato con tutti gli invitati al ricevimento senza poi saldare il conto, previa rassicurazione al ristoratore che vi avrebbero provveduto conclusa la festa.
Secondo pacifica giurisprudenza la condotta di chi tiene il creditore all’oscuro del proprio stato di insolvenza al momento di contrarre l’obbligazione assume rilievo quando sia legata al preordinato proposito di non adempiere la dovuta prestazione, (Cass. 12/10/2006 n. 34192) e che “anche il silenzio può assumere rilievo quale forma di dissimulazione del proprio staio di insolvenza, quando tale stato non sia manifestato all’altra parte contraente ed il silenzio su di esso sia legato al preordinato proposito di non adempiere, cioè, quando sin dal momento in cui il contratto è staio stipulato vi era intenzione di non far fronte all’obbligo o agli obblighi scaturenti dal rapporto contrattuale” (Cass. sez. II, 14/7/2003, n. 28454).
Si tratterebbe, al contrario, solo di illecito civile nell’ipotesi di inadempimento non preceduto da alcuna dolosa intenzione di sottrarsi al pagamento. Al ristoratore, a questo punto, non è rimasta altra scelta se non quella di avvisare le forze dell’ordine.
*di alessandro klun