Ferdy: i sapori antichi delle Orobie

Mola mia, reinventarsi sempre. Agriturismo, caseificio, ristorante, spa, degustazioni guidate…Ferdy declina la propria idea della montagna. I casari più social della bergamasca producono formaggi, salumi e soggiorni relax. Lo storytelling racconta il rispetto della montagna. «Estremizzare è lecito, se il risultato finale è in equilibrio». La citazione di Fausto Andi, acrobata della vinificazione biodinamica, riecheggia tra le mura di pietra della tenuta.

A circa quaranta minuti da Bergamo, a un passo dalla Val d’Inferno, troviamo questo agriturismo fondato alla fine degli anni ‘80 da Ferdinando-detto-Ferdy Quarteroni e dalla moglie Cinzia. Partiti con l’acquisto di una decina di cavalli, si ritrovano oggi a gestire un’impresa che ha appassionato anche i figli, Alice e Nicolò (in basso, nella foto), oggi protagonisti dell’azienda famigliare.

La cucina di Ferdy dà forma al gusto originale delle materie prime, scelte con estrema cura. Una nota di merito allo studio del beverage, dove “dosaggio zero” è la parola d’ordine…ma per un’esperienza «wild» a tutto tondo, imperdonabile non assaggiare i distillati “Eremyth”. Dalla raccolta 2020, infatti, è nato il “Gin Montagna”, realizzato con ginepro, mele ed erbe spontanee, mentre l’ultimo “Gin Fieno”, è dato da un mix di ginepro e fieno d’alpeggio tagliato a Ranza. La preparazione del Gin Tonic, con spolverata di fieno essiccato e la tonica home made all’abete rosso, viene fatta sul drink cart.

 

I piatti forti: un’ode alla montagna, a partire dall’antipasto. Appena seduti, viene servita un consommé di verdure, carne ed erbe che accompagna l’assaggio del burro zangolato a mano dal casaro; lo chef Marco Bonato propone una trita dry aged di bruna alpina, polpettine alle erbe spontanee e selezione di salumi e formaggi d’alpeggio. Imperdibile, per i più golosi, l’esperienza del carel formai, che segue un percorso preciso di stagionatura che parte da valle, sale in quota e torna al punto di partenza.

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di letizia ceriani

FabioAdmin

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