Tinazzi, un gruppo in crescita: +10% nel 2020
Un’ottima annata, sia per quanto riguarda le quantità sia per quanto riguarda la qualità, quella del 2021 per Tinazzi, importante gruppo di cantine con produzioni in Veneto e Puglia.
Una vendemmia che ha registrato differenze significative dal Veneto – in cui si è vendemmiato con due settimane di ritardo – alla Puglia, in cui la vendemmia del Primitivo è stata anticipata.
Il 2021 per Tinazzi è stato segnato dall’entrata a pieno regime della nuova cantina San Giorgio a Faggiano (Ta), che ha lavorato quest’anno il doppio delle uve rispetto alla prima annata del 2020.
Tra i vitigni coltivati negli oltre 100 ettari di proprietà – tutti in biologico o in conversione biologica – e tra le produzioni dei conferitori regna incontrastato il Primitivo, vera e propria star degli ultimi anni, grazie al boom registrato a livello internazionale e alle caratteristiche naturali di potenza, colore, aromi che lo rendono una forza della natura. In particolare Imperio LXXIV Primitivo di Manduria DOP 2019 della linea Feudo Croce, dal panorama olfattivo, dove spiccano frutta rossa matura, spezie, lievi note di cacao e una vena balsamica, ha ottenuto importanti premi internazionali come i 95 punti di Decanter World Wine Awards e i 93 punti di Falstaff.
«Siamo soddisfatti della vendemmia e attendiamo grandi risultati da quest’annata – afferma Francesca Tinazzi, responsabile Business Control del gruppo –. Nonostante l’anno difficile appena trascorso il gruppo ha continuato a crescere, registrando un +10 % del 2020 sul 2019, e ci aspettiamo quest’anno un +7-8%. Tutto ciò è stato reso possibile dalla rinnovata strategia di marketing che ha mixato diversi canali: le perdite del canale Horeca sono state compensate per esempio da un aumento del 30% nella GDO. Oltre all’apertura di canali in nuovi Paesi, abbiamo fatto un grande lavoro anche al livello comunicativo, ristrutturando completamente la comunicazione di Tinazzi a partire dal 2019 e trovandoci pronti durante la pandemia».
Una crescita che ha reso ancora più intenso l’impegno verso la sostenibilità: «Vogliamo che i successi del gruppo si traducano in valore condiviso – prosegue Francesca Tinazzi – per questo stiamo ultimando le procedure per la certificazione Equalitas, che affronta la sostenibilità secondo i tre pilastri sociale, ambientale ed economico e al contempo stiamo lavorando al nostro primo Report di sostenibilità in vista di marzo 2022. Un’operazione di sicuro molto impegnativa per un’azienda delle nostre dimensioni, ma che abbiamo voluto fortemente per certificare e raccontare il nostro percorso verso la sostenibilità e l’impegno che ci siamo presi per restare essere fedeli al motto “vini buoni, che fanno del bene.»