Mele, al via la raccolta con una flessione del 6%
Non solo vendemmia. Nel mese di agosto si concentra anche la raccolta delle mele per cui il Belpaese è al secondo posto, su scala Europea, dopo la Polonia.
Coldiretti ha analizzato i dati di Assomela che fotografano un sostanziale recupero del settore con una produzione che sfiorerà le 2,2 milioni di tonnellate nonostante una flessione del 6% rispetto alla media 2016-2018.
La qualità della produzione è ottima anche se il maltempo ha influito sulla quantità colpendo in particolare alcune varietà: dalle Golden Delicious che fanno segnare un -16% rispetto alla media del triennio, alle Red Delicious (-3%), dalle Granny Smith (-5%) alle Fuji (-7%), mentre sono in controtendenza le Gala che crescono del 3%.
Sono cinque le mele italiane a denominazione di origine riconosciute dall’Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp.
La produzione italiana di mele, sottolinea la Coldiretti, riguarda principalmente il Nord e in particolare sei Regioni: Trentino Alto Adige, che rappresenta più della metà della raccolta con un milione e mezzo di tonnellate, Veneto, con oltre 217mila di tonnellate, Piemonte con 193mila di tonnellate, Emilia Romagna con 172mila e Lombardia con oltre 30mila di tonnellate, la più colpita dalla grandine che ha condizionato la produzione con un calo del 60% registrato in Valtellina. Il Paese non è l’unico a essere stato colpito dal clima “ballerino” che ha riguardato tutta l’Europa: il grande caldo e la siccità hanno influito sopratutto sulle dimensioni, con mele più piccole rispetto alla media.
Medaglia d’argento per l’Italia che, con il 17,5% della produzione totale, segue solo la Polonia, in vetta alla classifica con 4,5 milioni di tonnellate. Terzo posto per la Francia, con 1,5 milioni di tonnellate.
Rispetto alla media del triennio 2014-2016 calano le produzioni di Francia (-3%), Germania (-5%), Portogallo (-7%), Spagna (-4%), Belgio (-22%) l’Olanda (-23%).