Bari, Birra Peroni investe 1,6 milioni e punta su nuovi brand
Birra Peroni continua a investire nello storico stabilimento barese di via Bitritto e lo fa puntando su innovazione e sostenibilità. Sono appena stati consegnati tre nuovi serbatoi di fermentazione, pronti a entrare a pieno regime ad aprile. Ognuno dei tre fermentatori ha un diametro di circa sette metri, una lunghezza di 19 metri, un peso di 29 tonnellate circa. Possono contenere, inoltre, 4.500 hl di birra finita, il corrispondente di quattro cotte.
“L’arrivo di questi tre nuovi fermentatori” spiega Michele Cason, direttore dello stabilimento Birra Peroni di Bari “ci consentirà di mantenere gli adeguati tempi di fermentazione e maturazione e garantire la qualità dei nostri prodotti, permettendoci di migliorare ulteriormente la nostra efficienza e sostenibilità produttiva. Con questo investimento avviamo una nuova fase di sviluppo per l’azienda che vedrà in questo anno l’introduzione di nuovi brand, in linea con i trend emergenti del mercato e con la strategia di differenziazione del portafoglio […]”.
Gli 1,6 milioni di euro confermano il legame con il territorio dell’azienda, che qui ha investito negli ultimi 10 anni oltre 26 milioni di euro.
Lo stabilimento di via Bitritto con il suo indotto sviluppa un impatto di circa 60 milioni di euro all’anno sul territorio. Assorbe circa il 40% degli investimenti che l’azienda sostiene in Italia.
Birra Peroni è presente in Puglia, anche attraverso la filiera agricola, con circa 7mila ettari coltivati a orzo distico. Il primo sito produttivo di Birra Peroni a Bari risale al 1924, mentre l’attuale stabilimento, è operativo per l’intero ciclo produttivo dal luglio 1963.
I brand prodotti a Bari, nelle tre linee produttive sono: Peroni, Peroni senza glutine, Nastro Azzurro, Nastro Azzurro Zero, Tourtel, Raffo e Wührer.
“Nel 2020 abbiamo prodotto circa 1,9 milioni di ettolitri – prosegue Cason – con un costante miglioramento delle performance ambientali. Complessivamente, negli ultimi 10 anni, per ogni litro prodotto abbiamo ridotto del 27% l’impiego di acqua, del 48% il consumo di energia termica e del 22% il consumo di energia elettrica, consentendo allo stabilimento di Bari di raggiungere posizioni di eccellenza in termini di sostenibilità ambientale a livello mondiale”.