Si può portare una torta home made al ristorante?

*di alessandro klun

Posso portare una torta fatta in casa in un ristorante? La risposta, lo anticipano, è negativa.

Ma questo diniego sulla base di quali disposizioni si basa?

La normativa di riferimento è rappresentata dal D.lgs. n. 155/1997, abrogato e sostituito dal d.lgs. n. 193/2007 di attuazione del Regolamento CE n. 852/2004, che ha introdotto per le attività di somministrazione alimentare il protocollo Haccp (Hazard-Analysis and Control of Critical Points, ossia «analisi dei rischi e controllo dei punti critici»).

Si tratta di un sistema di regole la cui ratio è quella di prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti. fondato sul controllo di tutta la filiera degli alimenti serviti ai propri clienti, al fine di evitare loro pregiudizi per la salute e rischi di contaminazione.

Pertanto, il titolare del ristorante, responsabile in prima persona della sicurezza di tutti i clienti del proprio locale, inclusi gli ospiti del festeggiato, deve verificare la provenienza del dolce che va a servire in tutte le fasi della sua lavorazione

Per questa ragione non può consentire che vengano servite nel proprio locale torte di compleanno “casalinghe” portate dal cliente, posto che, neppure una personale assunzione di responsabilità da parte di quest’ultimo in ordine a possibili conseguenze a coloro cui il dolce viene somministrato, lo renderebbe immune nel caso di eventuali danni e richieste risarcitorie come nel caso, ad esempio, di un’intossicazione alimentare.

Ciò non esclude la possibilità per il cliente, previo consenso del ristoratore,  di  poter acquistare altrove la torta a condizione che sia possibile per il titolare del locale verificare l’esercizio commerciale presso il quale l’acquisto è stato effettuato e procedere con i necessari controlli previsti dalla citata normativa.

In conclusione, il protocollo Haccp impedisce al ristoratore di servire alla propria clientela, pur se d’accordo, alimenti realizzati a casa o, in ogni caso, non realizzati nel  proprio locale, salva l’ipotesi, nel caso di autorizzazione all’acquisto esterno, di poterne tracciare la provenienza e i requisiti prescritti dal citato protocollo. 

Resta un‘ultima considerazione. Presupposta la necessaria e preventiva osservanza dei requisiti previsti dalla disciplina Haccp servire un piatto realizzato altrove può comportare che nel conto finale venga inserita una maggiorazione riferita alle stoviglie e all’attività del personale di sala.

*a cena con diritto

Letizia Ceriani

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