Vola l’export dei vini lombardi: +66,8% in 15 anni, focus sulla Cina

Qualità, promozione e internazionalizzazione (con focus sul mercato cinese) sono le parole chiave per il vino italiano. Se ne è parlato il 28 marzo a Milano alla presentazione del Padiglione Lombardia a Vinitaly 2017.

All’evento erano presenti Gian Domenico Auricchio, presidente Unioncamere Lombardia, Maurizio Danese, presidente Veronafiere e Gianni Fava, assessore all’agricoltura di Regione Lombardia.

La conferenza ha messo in luce la vocazione sempre più internazionale per le aziende vitivinicole lombarde, con un incremento del 66,8% dell’export negli ultimi 15 anni. La crescita più forte in Asia Centrale (+304%) e in Unione europea (+210,9%), ma anche in Asia Orientale (+132,6%) e America Latina (+85,1%).

A livello Paese le performance di crescita più rilevanti in orizzonte 15 anni si sono registrate verso Cina (+8.686,5%), Hong Kong (+1.508,8%), Spagna (+722,6%) e Belgio (+709,4%). Rilevante anche la conquista di spazio nei mercati di Regno Unito (+437,3%), Francia (+455,8%), Polonia e Russia (+507,9%), quest’ultima nonostante l’embargo, mentre il primo mercato resta la Germania. In particolare, verso la Cina è prevista una crescita dell’export del 79% da qui al 2020.

Infine sono state sottolineate le criticità del settore, come il fatto che la crescita dei vini italiani sia trainata principalmente dal boom degli spumanti e che la gestione dei fondi Ocm per la promozione dei produttori vitivinicoli debba essere migliorata.

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