A tutta frutta con Unifrutti
Con una filiera integrata e oltre 13,5 mila ettari di farms, importa e distribuisce ogni anno 550mila tonnellate di frutta fresca. A novembre ha acquisito il produttore di arance siciliano Oranfrizer.
di francesca corradi
Unifrutti, uno dei maggiori player nella produzione, commercializzazione e distribuzione di frutta fresca, ha messo l’acceleratore. Il solido posizionamento di mercato e il focus sul canale della distribuzione dei beni di largo consumo hanno consentito alla società una buona performance in termini di risultati, anche nell’attuale contesto di mercato.
Nel 2015 è stato avviato un percorso di riorganizzazione, che vede la terza generazione della famiglia supportata dall’esperienza di un team manageriale. Il business model, caratterizzato dalla completa integrazione della catena del valore nel settore della frutta fresca, consente a Unifrutti di presidiare e controllare verticalmente l’intera filiera. Si garantisce, così, un vantaggio competitivo a supporto della redditività del business.
L’azienda, recentemente, ha ampliato il portafoglio prodotti acquisendo la maggioranza delle azioni di Oranfrizer, produttore italiano di arance rosse di qualità. Con quest’operazione ha messo così a segno un’ulteriore crescita nel segmento degli agrumi. L’accordo, ampliando gli asset societari, aumenta la sicurezza sull’approvvigionamento dei prodotti per soddisfare la futura crescita della domanda.
Marco Venturelli, ceo di Unifrutti Group, ha raccontato a MAG la strategia futura che comprende uno sviluppo sia per linee interne che attraverso operazioni di M&A.
Ci racconta come nasce Unifrutti?
La nostra storia ha origine nel 1948 in Eritrea dove Guido De Nadai, imprenditore visionario, fonda una piccola compagnia di import ed export di frutta e verdura che, animata da spirito pionieristico, lavorava già all’epoca sia importando dall’Italia sia commercializzando prodotti eritrei. Negli anni Ottanta nasce Unifrutti, con l’obiettivo di garantire prodotti secondo i più alti standard etici e qualitativi. L’azienda è diventata oggi un gruppo di dimensioni globali. Opera in più di 50 Paesi servendo oltre 500 clienti in tutto il mondo, grazie alle divisioni in Cile, Sud Africa, Italia, Turchia, Medio Oriente, Giappone, Cina e India.
In quali regioni siete presenti in Italia?
Per quanto riguarda la produzione siamo presenti in Sicilia – a seguito della recente acquisizione di Oranfrizer – e siamo proprietari di due società agricole, una nella Valdaso, nelle Marche, che produce uva senza semi, pere e pesche, e una ad Acquaviva delle Fonti, in Puglia, adibita totalmente a uva da tavola senza semi. In Italia operiamo con due centri di distribuzione a Civitanova e Verona. Inoltre, abbiamo un centro di maturazione banane ad Ancona, due stand presso i Mercati generali di Verona e tre in quello di Roma e, infine un centro logistico a Padova.
Le vostre produzioni dove si trovano nel mondo?
I nostri principali siti produttivi ammontano a un totale di più di 13mila ettari principalmente in sei Paesi oltre all’Italia. In Cile produciamo principalmente mele, uva, pere e ciliegie, in Ecuador coltiviamo uva mentre in Argentina possediamo una piantagione e uno stabilimento per la lavorazione di limoni. In Sud Africa produciamo principalmente agrumi e possediamo quattro stabilimenti e nelle Filippine, siamo specializzati nella produzione di banane. Ifine, in Turchia, siamo presenti con uno stabilimento per la lavorazione di ciliegie e melograni. Inoltre, per servire in maniera efficiente tutti i mercati in cui operiamo, abbiamo uffici commerciali in Giappone, Italia, Turchia, Medio Oriente, Cina e India.
Quali e quanti sono i prodotti che circolano nei vostri magazzini?
Produciamo e commercializziamo tutti i tipi di frutta, principalmente agrumi, banane, pesche, pere, ciliegie, uva, mele per un totale di più di 550mila tonnellate quest’anno.
Dove si possono trovare i vostri prodotti?
Il nostro target client è il retail. Abbiamo una presenza importante sul mercato giapponese, europeo e un legame pluriennale con tutta la gdo. Oggi Unifrutti è un marchio conosciuto più dagli addetti ai lavori che dal consumatore finale ma il nostro obiettivo è quello di rafforzare la comunicazione sul territorio nazionale e di stringere un rapporto più stretto con la grande distribuzione che vuole sempre più interfacciarsi direttamente con il produttore, anche in ottica di controllo e tracciabilità delle materie prime.
La vostra è una filiera integrata?
Assolutamente sì e questo è il nostro elemento differenziante. Ci distinguiamo sul mercato per una completa e piena integrazione della catena del valore. Questo è un elemento fondamentale che ci consente di gestire e avere il pieno controllo sull’intera filiera con un notevole vantaggio competitivo in termini strategici e un importante beneficio sulla redditività del business. È un sistema circolare che parte dal consumatore per arrivare al consumatore: studiamo i modelli di consumo per capire i gusti e le preferenze e a partire da qui, grazie alla ricerca e sviluppo sulle nostre piantagioni, andiamo a comporre ad hoc l’offerta di prodotto, in un ciclo integrato che ci permette di controllarlo completamente.
Negli anni com’è cambiato il vostro assetto?
Nel 2015, la famiglia De Nadai ha avviato un percorso di riorganizzazione della struttura, delle funzioni e delle divisioni del Gruppo Unifrutti, supportandone l’evoluzione da società famigliare a gruppo internazionale con un team manageriale, ma sempre nel rispetto dell’identità dell’azienda e mantenendo il controllo sulla proprietà. La nostra struttura vede al centro l’head office cui riportano le altre divisioni localizzate in diverse parti del mondo. I nostri team, infatti, sono composti da professionisti provenienti da diversi Paesi. Contribuiscono non solo dal punto di vista delle competenze ma anche di scambio culturale, permettendo di operare con una pluralità di visione sui differenti mercati.
Se le dico diversificazione?
Il Gruppo Unifrutti è a tutti gli effetti “globale”: non ci focalizziamo su singoli mercati e questo ci permette un’importante diversificazione del rischio geografico sia sul fronte della produzione che su quello dei mercati di sbocco con la conseguente capacità di adeguarci rapidamente all’andamento della domanda dei singoli contesti locali. La diretta proprietà dei terreni situati nelle differenti aree climatiche del mondo ci permette di produrre e distribuire su tutti i mercati frutta fresca di alta qualità sempre di stagione.
Qual è il vostro giro d’affari?
Nel 2019, Il Gruppo Unifrutti ha registrato…