UberEats lancia la sfida a Deliveroo e Foodora in Italia

UberEats, il servizio di food delivery di Uber, è arrivato in Italia. Dal 26 ottobre Milano è diventata la quinta città in Europa (dopo Amsterdam, Londra, Parigi e Bruxelles) dove è attiva la consegna di cibo a domicilio dell’azienda americana.

A differenza degli altri servizi di food delivery, UberEats non ha un minimo di ordine e nemmeno spese di consegna. I corrieri-partner sono liberi professionisti che decidono in autonomia quando dare la propria disponibilità, non devono fare turni né usare il brand dell’azienda e vengono pagati direttamente dal ristorante. Per trovarli basta usare l’app di UberEats, con cui prenotare cibo dai ristoranti sette giorni su sette all’interno della circolare esterna di Milano.

UberEats sfida così Amazon, che proprio a Milano consegna cibo fresco e altri prodotti per la casa nell’ambito del servizio Prime Now. E cerca di distinguersi dagli altri concorrenti come Just Eat, Deliveroo e Foodora (quest’ultima al centro di un caso sulla retribuzione dei rider). Secondo il Politecnico di Milano, il giro d’affari del food delivery in Italia è di 575 milioni di euro.

Uber ha iniziato nel 2009 la sua attività di prenotazione di auto con conducente tramite app. Il servizio Eats è nato nel 2014 a Los Angeles come progetto sperimentale. Ora è disponibile in 13 Paesi e 44 città nel mondo tra cui Londra, Amsterdam, Dubai e Tokyo.

In Italia «al momento il servizio è attivo solo a Milano ma ci auguriamo di poter arrivare presto anche in altre città», ha detto Carlo Tursi, general manager di Uber Italia. La prossima tappa dovrebbe essere Roma.

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