Tàscaro, all’Isola di Milano riapre il primo bacaro made in Veneto
Dalla laguna di Venezia all’Isola di Milano, il concept riapre nella nuova sede di via Thaon de Revel 4. Dietro il bancone Sandra Tasca, l’Oste 2.0 tra social, cucina e sala.
Banconi e tavoli di legno, bicchieri da goto, vetrine con piccoli assaggi, piastrelle a scacchiera, porte in ferro battuto. È il Tàscaro, il primo bacaro veneziano a Milano che riapre le porte nella nuova sede in via Thaon di Revel, zona Isola. Sembrerebbe di essere in uno dei localini storici tra le calli veneziani.
Alla base del format c’è una moltitudine colorata di cichéti e di tramezzini, vino bianco o rosso e tutti i tipi di Spritz. Dietro il bancone c’è Sandra Tasca, nelle vesti di un vero e proprio “Oste 2.0”. Via di baccalà alla vicentina o mantecato, sarde in saor, polpette fritte, bigoli, lingua con salsa verde e fiumi di vino.
Da Tàscaro si fa cultura e si impara anche un po’ di dialetto veneto.
La cucina di Tàscaro è fedelissima alla tradizione veneta e veneziana. Il menù è scritto rigorosamente in dialetto veneto e si può scegliere tra figà a la venessiana cotto con cipolle e aceto, e poenta bianca poi i bigoli in salsa fatti a mano, ma anche il bacalà a la venessiana o a la visentina con poentà zala brustolà , le sardele o suca in saor con pinoli, uvetta sultanina e cipolla – metodo di conservazione di una volta, la lingua de vedeo e salsa verde, folpeti sofegai e tripa a la veneta, formajo Grana, poi museto e pevarà – una salsa fatta con midollo, pane, pepe e brodo di carne.
Gli ingredienti provengono per la maggior parte da piccoli produttori veneti e sono proposti su del pane tostato oppure in tasche di pane home made farcite. Poi le polpette in tante varianti: polpeta frita de carne mista, polpeta frita de pan e verdure e polpeta frita de bacalà.
La carta dei vini è una selezione di vignaioli veneti. Per chi, invece, vuole entrare davvero nel mood Tàscaro, ci sono le cosiddette “ombre”, piccoli bicchieri di vino sfuso, e gli spritz.