Tante Grazie Società Benefit, la cultura del buon pesce a domicilio

a cura di letizia ceriani

Materie prime, innovazione e tradizione. Tante Grazie nasce nel 2022 a Torino proponendo un nuovo concetto di delivery. La mission: portare nelle case pesce e vino di ottima qualità per regalare un’esperienza gourmet ed elegante a tutto tondo.

Foodcommunity ha scambiato due parole con Alessio Marin, amministratore (e appassionato enologo) della start-up già diventata Società Benefit.

Attivissima nella città di Torino e dintorni, Tante Grazie si prepara ad approdare nel 2023 anche a Milano.

Come nasce l’idea di Tante Grazie?

L’idea di Tante Grazie nasce da me, enologo, e Lorenza Gianotti, cuoca, durante i lock-down del 2021. Lavoravamo insieme in un’azienda agricola ad Asti e abbiamo percepito la necessità di ricevere la cena a casa anche per un evento speciale o per quelle volte in cui ci si vuole “trattare bene”.

Per curiosità abbiamo quindi iniziato a cercare l’esistenza di un’offerta del genere focalizzata nella consegna a domicilio in città più grandi come Torino o Milano. Non trovando niente di simile abbiamo deciso di essere i primi a correre il rischio e nel 2022 abbiamo avviato il progetto a Torino. Da maggio stiamo lavorando a tempo pieno all’iniziativa, e l’avvio ufficiale è stato a settembre.

Ci siamo focalizzati sul pesce prima di tutto per passione personale ed in secondo luogo perché è una materia prima laboriosa e complessa da lavorare a casa.

Che tipo di esperienza proponete?

L’esperienza che provano i clienti di Tante Grazie è riassunta nel nostro motto: “la cena elegante delivery”. L’obiettivo è quello di fornire una proposta completamente innovativa e diversa dagli attuali food delivery. L’attenzione per la qualità degli ingredienti e la preparazione, per il packaging e il servizio di consegna è unica se confrontata all’offerta attuale.

Che cosa vi differenzia dagli altri competitors?

I piatti sono studiati per essere perfetti per la consegna a domicilio. Il cambio di paradigma, infatti, impone delle scelte diverse rispetto al normale ristorante, in cui il servizio a tavola è immediatamente successivo alla cottura. Nel nostro caso, invece, il tempo di consegna dal momento della preparazione è di 30 minuti e di 90 dal momento dell’ordine. Il packaging è composto da contenitori di vetro riutilizzabili. Abbiamo ipotizzato diverse strade e l’unica che ci ha convinto è stata questa. Le preparazioni sono chiuse ermeticamente, così manteniamo al meglio l’integrità, la qualità del piatto e le possibilità di contaminazione sono annullate.

Il servizio di consegna e customer care punta ad essere di alta gamma, per cui ce ne occupiamo in prima persona con molta attenzione e con la collaborazione di Cosaporto.it.

Qual è l’obiettivo della partnership con Cosaporto? 

Negli ultimi giorni di novembre abbiamo concretizzato la collaborazione con Cosaporto.it per esternalizzare parte della consegna, in quanto crediamo che i valori siano molto simili ai nostri. Entrambi basiamo le nostre imprese sulla missione di proporre un servizio innovativo, di alta qualità con una grande cura per il dettaglio nei confronti del cliente.

La città di Torino è in fermento dal punto di vista enogastronomico. Qual è il vostro target di riferimento?

In quanto residenti in Piemonte – anche se io sono veneto – abbiamo subito identificato Torino come punto di partenza, città sicuramente in fermento dal punto di vista enogastronomico e non solo.

Il cliente che sta già provando il nostro servizio è normalmente sopra i 40 anni e stiamo servendo allo stesso modo tutte le zone della città, anche le più periferiche.

Oggi Torino, e domani?

L’obiettivo del 2022 era validare il modello di business a Torino, il prossimo step sarà Milano. Nel 2023 abbiamo in programma di fare un test temporaneo proprio nel capoluogo lombardo e in base ai risultati valuteremo la tempistica di apertura definitiva.

Ambizioni future?

Crediamo che il modello sia facilmente esportabile anche all’estero, dove la cucina made in Italy è molto riconosciuta e ricercata e per certi versi il delivery è più diffuso, ma per ora vogliamo concentrarci bene sul mercato italiano e costruire un ottimo posizionamento nel nostro Paese, senza fretta.

Da quante persone è composto il team?

Il progetto Tante Grazie è riuscito a partire in così poco tempo grazie a 5 persone: 2 in cucina, 3 nell’amministrazione, marketing e comunicazione. Essendo una startup tutti collaboriamo e ci aiutiamo a vicenda nei vari ambiti e nelle esigenze del momento, per esempio quando dobbiamo gestire le consegne in proprio, le facciamo noi.

Parliamo di sostenibilità. In che modo Tante Grazie rispetta i principi ESG?

Ci impegniamo molto per avere un impatto positivo sulla società in generale, per questo siamo una Società Benefit. Agiamo in questo senso principalmente in tre ambiti: materie prime, packaging, collaboratori/dipendenti. La nostra è una cucina salutare. Il pesce è prevalentemente del Mar Mediterraneo, caratterizzato da una varietà di prodotti unici al mondo, da una maggiore presenza di operatori artigianali rispetto a quelli industriali degli atri mari e con la regolamentazione tra le più chiare e stringenti in termini di pesca. Per la fornitura di frutta e verdura, che è il nostro secondo focus dopo il pesce, ci rivolgiamo principalmente ad operatori familiari piemontesi seguendo le stagionalità.

Importante è per noi il radicamento al territorio italiano e sostegno alle attività locali.

E il packaging?

Il packaging è composto da vetro riutilizzabile in casa, o restituibile a noi all’ordine successivo. Riconosciamo al cliente 5 euro ogni 5 vasetti che ci vengono resi. Iniziativa che oltre a fidelizzare il cliente, permette un indubbio vantaggio in termini di sostenibilità ambientale e riutilizzo.

E immagino che la sostenibilità riguardi anche il vostro welfare aziendale…

In merito ai collaboratori e dipendenti l’obiettivo è quello di creare un ambiente inclusivo, in cui gli orari e le condizioni di lavoro siano coerenti anche con il tempo libero. Il modello di business per molti versi diverso dal tradizionale ristorante sicuramente aiuta in questo senso.

Quale vision guida Tante Grazie?

Crediamo che il food delivery non possa sostituire la cena in un bel ristorante, con la tipica atmosfera e servizio, ma siamo convinti anche che per vari motivi talvolta il desiderio sia invece quello di mangiare bene a casa godendo di un’esperienza che sta nel mezzo tra la gastronomia e il ristorante. Questa è la nostra sfida che guarda al futuro!

Letizia Ceriani

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