Sprechi alimentari da 15,5 miliardi: la legge non basta

Il 14 settembre 2016 entrava in vigore la Legge Gadda contro gli sprechi alimentari. Un anno dopo, però, i risultati non sono ancora soddisfacenti. Lo dimostrano i dati dei test ‘Diari di Famiglia’ eseguiti dal ministero dell’Ambiente con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e con Swg, nell’ambito del progetto Reduce 2017, su un campione di 400 famiglie.

Ogni anno 15,5 miliardi di euro di cibo finiscono nella pattumiera, un valore pari allo 0,94% del Pil. Un dato riconducibile per la maggior parte allo spreco domestico che rappresenta i quattro quinti (4/5) del totale.

Vale 3,5 miliardi annui lo spreco alimentare nella sola filiera, ovvero dai campi (946.229.325 euro) alla produzione industriale (1.111.916.133 euro), agli sprechi nella distribuzione (1.444.189.543 euro). A questa cifra vanno aggiunti i 12 miliardi dello spreco domestico reale (quello percepito si ferma a 8 miliardi).

Ci sono comunque anche delle note positive. Cresce fra i cittadini la sensibilizzazione intorno al tema spreco: l’Osservatorio Waste Watcher (Last Minute Market/Swg) stima che 7 cittadini su 10 siano a conoscenza della nuova normativa e oltre il 91% considera grave e allarmante la questione spreco legata al cibo, mentre l’81% dei cittadini si dichiara consapevole che il cambiamento deve avvenire innanzitutto nel quotidiano.

Per questo la campagna Spreco Zero 2017, con il progetto Reduce, ha introdotto ‘Waste Notes’, il Diario settimanale scaricabile online che sensibilizza la famiglia sullo spreco del cibo. “Lo spreco si annida soprattutto vicino a noi – spiega il responsabile scientifico di Reduce, Luca Falasconi – Il progetto ci permette di capire che proprio la quotidianità delle nostre azioni determina la produzione di spreco alimentare, ogni giorno. Il frigo, la dispensa, e le mense scolastiche sono tra i principali luoghi dove ogni giorno cibo ancora perfettamente buono e sano inizia il suo percorso verso la discarica”.

“Lo spreco alimentare è un tema su cui sensibilizzare innanzitutto i giovani, dai bimbi ai millennials della generazione Z: perché saranno loro a guidare il mondo – spiega Andrea Segrè, direttore scientifico della Campagna europea di sensibilizzazione ‘Spreco Zero’ di Last Minute Market – Fra gli obiettivi prioritari di Spreco Zero permane la proclamazione di un Anno Europeo sullo Spreco alimentare, una questione globale richiede campagne capillari per lo meno a livello dei paesi Ue”.

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