Remy Cointreau in ripresa, si beve lo Champagne J. de Telmont

Rallenta il calo delle vendite per Remy Cointreau dopo il crollo di quasi un terzo nel primo trimestre a causa della pandemia Covid-19.

Il gruppo di liquori e alcolici inizia la risalita. Dal -32,8%, di uno dei trimestri peggiori di tutti tempi, Remy Cointreau precisa che da luglio a settembre le vendite sono state pari a 280,8 milioni di euro, in calo appunto del 6,6% annuo.

Sulla base di questo  miglioramento il gruppo sta alzando i propri obiettivi. Ora prevede un risultato organico ricorrente “in calo organico dal 25% al 30% per la prima metà dell’anno”.

Le vendite di cognac, fiore all’occhiello del gruppo, sono migliorate grazie all’ottima performance degli Stati Uniti. Il gruppo parla anche di “una ripresa che si conferma nella Cina continentale”, come riporta Radiocor, Il Sole 24Ore.

“Tuttavia, il livello molto basso di vendite duty free e la lenta riapertura del canale on-trade (consumo in bar e ristoranti) nei nuovi mercati del sud-est asiatico, Africa e Sud America ha pesato sulla performance complessiva”, osserva Remy Cointreau.

Per la maison francese continua anche lo shopping e questa volta si tratta di vino: ha finalizzato l’acquisizione di Champagne J. de Telmont. Questa casa artigiana centenaria si unisce al portafoglio di marchi prestigiosi. “È in perfetta sintonia con il nostro motto: “Terroir, People and Time”- afferma Éric Vallat, CEO di Rémy Cointreau -. Tutti i team sono entusiasti di iniziare a lavorare per intensificare l’agricoltura biologica e preservare l’approccio del marchio come champagne master craftsman”.

 

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