Preziosi cede a Vertis le attività nell’alimentare
Il gruppo Giochi Preziosi ha ceduto le attività nell’alimentare, concentrate nella partecipata Preziosi Food Srl con sede produttiva a S.Nicola di Melfi, a Vertis sgr società di gestione del risparmio indipendente che gestisce fondi di private equity e venture capital che effettuano investimenti in imprese del Centro-Sud.
Preziosi Food – spiega il Sole24Ore – ha chiuso l’esercizio fiscale al 30 giugno 2015 con un fatturato consolidato netto pro-forma di circa 60 milioni di euro e un margine operativo lordo di 5 milioni. La società (specializzata nella produzione di snack dolci e salati) è controllata dalla Grani&Partners al 60% e vede i due manager Donato D’Alessandro e Vito Spadacome azionisti con il 20% a testa.
Grani & Partners è a sua volta controllata da Giochi Preziosi, la capogruppo che fa capo aEnrico Preziosi (nella foto), mentre il 40% è posseduto dalla famiglia dell’imprenditore Enrico Grani.
L’operazione prevede che i fondi di Vertis, insieme a Hat–Holding All Together, holding di investimento attiva nel settore del private equity, rilevino tramite una società veicolo il 57,1% di una newco che a sua volta deterrà il 100% di Preziosi Food.
La newco, si legge sul Sole24Ore, sarà partecipata da Grani & Partners, Enrico Grani, Donato D’Alessandro e Vito Spada, che insieme possiederanno il restante 42,9% in modo non paritetico. L’operazione verrà effettuata per un enterprise value di poco superiore ai 30 milioni.
Il deal è stato seguito per Vertis dai partner Renato Vannucci e Paolo Santoro. La vendita della Preziosi Food è stata gestita da Arietti & Partners/M&A International – nella persona del partner Marco Vismara – come advisor finanziario per l’azienda e i suoi soci. «Vertis ha capito molto bene il posizionamento competitivo della società, seconda solo a Ferrero per la distribuzione dolciaria in Italia», ha detto Vismara a Foodcommunity.it. «Le prospettive per il futuro riguardano la nascita di nuovi prodotti e il possibile sviluppo all’estero».
Gli studi legali coinvolti sono stati Accinni Cartolano, Lmcr e Pedersoli. Le due diligence sono state effettuate da EY – Transaction Services, mentre l’operazione di management buy-out e di leveraged buy out sarà finanziata da Bper – Banca Popolare d’Emilia Romagna e Bpm – Banca Popolare di Milano.