Ospitalità Italiana nel mondo: sono 72mila le imprese ristorative all’estero

Ospitalità Italiana nel Mondo è il progetto internazionale avviato nel 2010 da Unioncamere con il supporto scientifico di Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche) per garantire al consumatore standard qualitativi sulle imprese ricettive e ristorative certificate, con l’obiettivo di promuovere e sostenere i prodotti, il servizio e lo stile italiano nel mondo. Oggi Ospitalità Italiana vanta oltre 2.250 imprese che hanno ottenuto il riconoscimento del marchio, diffuso in ben 60 nazioni, di cui 27 europee e 33 extraeuropee, grazie al coinvolgimento di oltre 70 Camere di commercio italiane all’estero.

Il progetto è nato in collaborazione istituzionale con Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Ministero delle Imprese e Made in Italy, Ministero del Turismo, Ministero della Cultura e Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.

Il marchio Ospitalità Italiana identifica e valorizza gli esercizi che fanno della qualità e del made in Italy gli elementi cardine della propria attività. Secondo gli ultimi dati disponibili i ristoranti e le pizzerie gestite da italiani all’estero sono 72mila con un fatturato di oltre 27 miliardi di euro l’anno.

Tra gli obiettivi del progetto Ospitalità italiana nel Mondo vi è anche l’ambizione di contribuire a contrastare, attraverso formazione ed educazione ai consumatori, il fenomeno dell’Italian sounding – la pratica di imitare prodotti agroalimentari del nostro Paese mediante l’utilizzo di nomi, immagini e combinazioni cromatiche, che evocano in modo sostanzialmente fraudolento un’origine italiana – che genera danni rilevantissimi alla nostra economia.

Il riconoscimento del marchio Ospitalità Italiana è soggetto a verifiche periodiche, svolte con il supporto delle Camere di commercio italiane all’estero, al fine di garantire l’efficacia e il valore del marchio e il rispetto dei requisiti necessari al suo riconoscimento.

Nel 2022, 744 imprese sono state sottoposte a controllo e conferma della certificazione, di queste 72 si trovano in Australia, 50 negli USA e 50 in Cina, 47 in Tailandia e altrettante nei Paesi Bassi, segno della capacità di presidio globale e monitoraggio di qualità assicurata al progetto dal sistema camerale.

Da una recente indagine condotta presso i gestori degli esercizi della rete Ospitalità Italiana nel mondo è emerso che:

  • Il 92% delle strutture ha una clientela abituale
  • l’80% dei gestori è nato o vissuto in Italia    
  • il 64% ha aderito all’iniziativa per vedersi riconosciuta una chiara identità nazionale
  • a seguito dell’esposizione del marchio Ospitalità Italiana, gli esercizi hanno registrato maggiori richieste di informazioni da parte dei clienti, 59%, e congratulazioni, 38%
  • l’85% non ha apportato modifiche alle ricette originarie
  • l’80% dei clienti manifestano interesse nell’origine delle ricette
  • per valorizzare la propria offerta il 77% degli esercenti punta sulla corretta spiegazione di ricette e prodotti italiani e il 69% sull’illustrazione nei menu degli ingredienti originali italiani

Un esempio, tra i tanti, del valore del progetto nel sostenere la passione internazionale per il made in Italy nel mondo è rappresentato dalla Corea del Sud, dove la Camera di commercio italiana nel paese ha certificato nel corso degli anni 39 imprese, tra cui 32 ristoranti, 4 gelaterie e 3 pizzerie.

Nel 2019 il progetto di Unioncamere si è esteso all’ambito crocieristico con Gelato, la gelateria della Nave Sky Princess della compagnia Princess Cruises, costruita a Fincantieri. Le navi con gelaterie certificate da Ospitalità Italiana sono oggi tre e portano il buon nome della qualità italiana in ogni angolo del mondo, utilizzando macchinari e prodotti alimentari italiani per la produzione di gelato artigianale.

Afferma Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart: «Sono convinto che il Marchio Ospitalità Italiana, possa sostenere i nostri operatori all’estero a veicolare l’unicità e l’autenticità del made in Italy, a dispetto degli innumerevoli tentativi di imitazione dei nostri prodotti e della nostra tradizione, rafforzando contestualmente l’export dei nostri prodotti, anche di nicchia. Un sentito ringraziamento va all’incessante supporto della rete delle Camere di commercio italiane all’estero per il sostegno offerto non solo alle imprese italiane all’estero, ma anche ai consumatori di tutto il mondo, aiutandoli a riconoscere e apprezzare la vera cucina italiana».

Ospitalità Italiana nel mondo: sono 72mila le imprese ristorative all’estero

Letizia Ceriani

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