Orsero spinge sul fresh cut della frutta
Dopo la quotazione in Borsa, il gruppo ligure diversifica il business e cavalca la domanda di ready-to-eat. Nuovo stabilimento a Molfetta: «Sono serviti quattro mesi di lavori e circa 1,3 milioni di euro»
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di francesca corradi
Con una filiera integrata e una flotta di navi di proprietà l’italiana Orsero importa e distribuisce oltre 700mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli ogni anno. A Orsero però non basta più essere, da oltre 50 anni, leader nel commercio dei prodotti di importazione e “contro stagione”.
Risanate le finanze e sbarcato in Borsa il Gruppo può oggi concentrarsi sull’attuazione di un nuovo piano strategico. La sua nuova sfida è infatti quella di tagliare la frutta e offrirla sul mercato pronta per essere gustata. Dopo il successo del centro di fresh cut di Firenze, aperto nel 2014, la spa quotata sceglie di partire proprio dal Meridione per implementare il nuovo business a livello nazionale.
Con un piano varato a metà 2018, che verrà completato entro due anni, a gennaio ha inaugurato a Molfetta (Bari) il nuovo stabilimento dedicato alla preparazione di prodotti di IV gamma e per il 2019 sono previste altre due aperture. Da piccola azienda ligure a gruppo internazionale, MAG è andato alla scoperta della famiglia italiana della frutta con l’amministratore delegato Raffaella Orsero.
Cosa è Orsero oggi?
Siamo un’azienda, leader da oltre 50 anni nell’import & shipping e nella distribuzione. Gestiamo l’importazione di banane e ananas, 15 milioni di scatole all’anno, attraverso la nostra flotta di quattro navi reefer di proprietà, per un totale di circa 500mila pallet. Distribuiamo prodotti di frutta e verdura fresca – 700mila tonnellate – in Sud Europa ovvero Italia, Francia, Grecia, Portogallo e Spagna. Alla holding capogruppo fanno capo inoltre le 13 principali società controllate e alcune società di joint venture.
La vostra è una filiera integrata…
Sì, la nostra catena produttiva prevede: la selezione delle migliori zone produttive nel mondo: l’organizzazione e il trasporto di importanti volumi di prodotto grazie alla nostra flotta di proprietà; la fase di controllo della qualità; lo stoccaggio attraverso 22 magazzini in tutto il Sud Europa; la maturazione delle banane in uno dei nostri 20 centri in tutto il Sud Europa; la commercializzazione della merce attraverso i canali di gdo e tradizionali.
Negli ultimi due anni com’è cambiato il vostro assetto?
Nell’ottobre 2016 abbiamo avviato un’operazione di Business Combination con Glenalta Food, SPAC dedicata al settore alimentare quotata sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana. L’operazione ha portato, nel 2017, alla fusione tra le due società e, il 13 febbraio 2017, è stato il primo giorno di quotazione in borsa per la Orsero Spa.
Qual è il vostro giro d’affari?
Nel 2017, i ricavi netti consolidati pro-forma sono stati circa 938 milioni di euro, l’ebitda adjusted di 31,3 milioni di euro e l’utile netto di 15 milioni euro.
Quali e quanti sono i prodotti che circolano nei vostri magazzini?
Il gruppo si occupa prevalentemente di frutta esotica. Ananas e banane rappresentano circa il 35% dei ricavi del settore Distribuzione e di frutta importata contro-stagione. La produzione nazionale incide per il 15% sul nostro business. La frutta del nostro Paese è in crescita in termini di incidenza sul totale e abbiamo a che fare complessivamente con oltre 300 referenze ortofrutticole ogni anno.
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