Nasce il passaporto gastronomico del Cammino di Santiago

Chi si reca sul Cammino di Santiago di Compostela lo fa per ritrovare se stesso cercando anche un contatto diretto con la natura. Ma oltre a questo, lungo gli 800 km distribuiti su tutta la penisola iberica, c’è anche dell’altro: l’incredibile offerta enogastronomica, in un tripudio di sapori e di profumi, tra prodotti e pietanze, che si intrecciano alla storia e cultura di questo secolare itinerario di pellegrinaggio.

Percorrere il Cammino di Santiago poi, adesso, è ancora più eccezionale perché il 2022 è un anno santo giacobeo. Seppur infatti quest’anno il 25 luglio, giorno di festa per la città, non cade di domenica, è stato concesso di estendere le celebrazioni di ulteriori dodici mesi per via della pandemia. Una fantastica occasione che vede da qui in avanti numerose iniziative come il passaporto gastronomico delle strade per Santiago che coinvolge le regioni dei Paesi Baschi, Asturie, Cantabria, Castiglia Y Leon, Galizia, Rioja Navarra.
Si tratta di un’opportunità per viandanti e turisti di soffermarsi nei tanti ristori dislocati lungo gli itinerari, dai ristoranti, ai bar, alle botteghe enogastronomiche, per assaporare le diverse specialità cucinate con materie prime di altissima qualità, molte delle quali tipiche esclusivamente di queste zone. Una volta poi che ci si è saziati, il passaporto gastronomico potrà essere timbrato e già con tre timbri – registrandosi sul portale dedicato – tentare la fortuna per vincere numerosi premi in palio, tra eccellenze enogastronomiche delle regioni e soggiorni. 

L’offerta culinaria che si incontra lungo il Cammino di Santiago è davvero vasta, muta da zona e zona ma quello che colpisce è sicuramente l’essere in grado di accontentare ogni tipo di palato senza naturalmente dimenticare il contesto, fatto di bellezze naturale e incredibili patrimoni storici-artistici.

Uno degli itinerari più spettacolari del Cammino di Santiago è senza dubbio quello “del nord” che costeggia la Cantabria. Qui le grotte rupestri sono Patrimonio Unesco e un’altra “chicca” che merita una visita è El Capricho, la casa progettata da un giovane Gaudi, nel 1883, per Máximo Díaz de Quijano, cognato del Marchese di Comillas. Ma la regione è famosa anche per i suoi fascinosi paesaggi fatti di mare e montagne da dove si ricavano eccellenze enogastronomiche. Il formaggio, per esempio, è un vero protagonista con un sapore unico, robusto e un attento processo di stagionatura. Ce ne sono di diversi tipi, da quello elaborato con la crema del latte (nata) e diffuso in tutta la regione a quello più piccante tipico di Tresviso e Bejes o gli affumicati a Áliva o Pido. E come non parlare del pesce. Sublime. Assolutamente da provare le alici di Santoña e il tonno bianco con cui viene preparato uno dei piatti più tipici, il sorropotún o marmita, una zuppa di patate e tonno.

Il viaggio alla scoperta dell’enogastronomia lungo il Cammino di Santiago si conclude con la regione di Castiglia Y Leon dove Astorga troneggia su tutto, con la sua ricca eredità medievale; è la città nella quale arriva sia Cammino di Santiago che la Via dell’Argento. La tradizione giacobina pervade nelle chiese, nei conventi mentre il Palazzo Episcopale di Gaudì ammalia. Sulle tavole di qui c’è poi tanta bontà. Castiglia Y Leon è la comunità autonoma spagnola più estesa. È formata da nove province che condividono gusti e sapori, ognuna delle quali conserva la propria personalità, assieme all’Estremadura e a Castiglia-La Mancia è famosa per gli arrosti, quelli di maiale o agnello.
Anche i dolci sono preparati con cura, e alcuni sono elaborazioni tradizionali degli antichi monasteri e conventi, dei quali spesso adottano il nome: lazos de San Guillermoyemas de Santa Teresatoscas de la Virgenbizcochos de San Lorenzovirutas de San José… accontentando i palati più golosi dei pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago. 

FabioAdmin

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