Nasce eWibe, la piattaforma dei vini da collezione
*a cura di letizia ceriani
Attivo da aprile 2022, eWibe è un mercato online, accessibile a tutti, per lo scambio di vini pregiati.
LA STORIA. Durante il primo lockdown del 2020, quattro giovani professionisti fondono due grandi passioni, la tecnologia e il vino, e due anni dopo danno vita al progetto. Edoardo Maria Lamacchia (nella foto), co-fondatore e Ceo di eWibe, ha sviluppato il progetto imprenditoriale della start up che, a fine 2021, ha chiuso il suo primo round di finanziamento dal valore di 500mila euro, raccolti attraverso 40 investitori privati.
Oggi eWibe si prepara a un secondo round di raccolta di capitali e punta ad accelerare i piani di sviluppo della piattaforma che conta, ad oggi, circa mille persone in lista d’attesa. Il progetto prende il via da un’analisi approfondita del settore vitivinicolo e si pone l’obiettivo di fornire soluzioni inedite rendendo più liquido il mercato dei vini pregiati, finora riservato a una nicchia di appassionati.
eWibe offre agli utenti anche un servizio di deposito in un magazzino – nelle zone di Como – dove vengono conservate le bottiglie caricate sulla piattaforma. Queste possono essere poi spedite all’acquirente o continuare l’invecchiamento in loco. Prossimamente, il team di esperti e sommelier offriranno anche una consulenza specifica a chi desidera costruire il proprio portafoglio di vini.
Abbiamo chiesto a Edoardo Maria Lamacchia di raccontarci l’evoluzione del progetto dal principio.
La piattaforma eWibe è online da inizio aprile. Mi racconterebbe da dove nasce l’idea della start-up? Che significato ha avuto per voi il vino?
L’iniziativa è nata nel 2020 durante il lockdown da quattro amici tutti provenienti dal background della consulenza. Abbiamo unito tre passioni che ci accomunavano: il vino, la tecnologia e gli investimenti alternativi. In quel periodo i mercati internazionali stavano vivendo una fase di grande crisi e di grande incertezza, il mercato delle criptovalute era molto volatile. Abbiamo iniziato a vedere il vino non solo come bene di consumo, ma anche come un’opportunità per diversificare il proprio portafoglio di investimento. Dato che online non c’era una proposta completamente in linea con le nostre esigenze, abbiamo iniziato a sviluppare l’idea da cui poi è nato il progetto e ora lo stiamo finalmente concretizzando. È stato interessante per noi investire nelle nostre passioni, cosa che non capita tutti i giorni. Quando acquisti e vendi una bottiglia di vino, c’è sicuramente l’aspetto economico, ma da parte nostra, un consistente aspetto emotivo.
Nel 2020 l’idea e nell’aprile 2022 il progetto si è messo in atto. Voi quattro giovani fondatori siete all’interno della startup?
Sì, certo. Tutti noi abbiamo un ruolo ritagliato sulla nostra formazione. Chi fa il sommelier e quindi si occupa dell’aspetto più tecnico relativo alla selezione delle bottiglie, chi invece si occupa di Tax & Legal…ognuno ha il suo ruolo. Io sono l’azionista di maggioranza e guido il progetto dal punto di vista operativo, mentre loro hanno un ruolo da advisors. Al momento il team operativo è formato da 10 persone e prevediamo di crescere ancora entro la fine dell’anno.

Entriamo nel tecnico. Poniamo che io sia un nuovo investitore. Quali sono gli step per aprire un wallet? Come funziona?
Il procedimento in realtà è molto semplice. Per iniziare ad investire è sufficiente iscriversi gratuitamente sul sito eWibe, creare un profilo inserendo i propri dati e appena ci si sente pronti, caricare i fondi sul proprio “wallet” e scegliere il vino da acquistare.
Occorre caricare un minimum per aprire il wallet?
Assolutamente no, funziona come un conto corrente online, e ognuno può iniziare decidendo liberamente la propria cifra. Si parte poi con le offerte di acquisto e di vendita. Siamo partiti ufficialmente quattro settimane fa e stiamo andando avanti con un approccio contingentato: stiamo dando gradualmente un codice di accesso agli utenti che sono rientrati negli ultimi mesi in lista d’attesa.
Di quanti utenti stiamo parlando?
Ad oggi, sono circa 2500 e ne stiamo ammettendo circa 100 alla volta. L’accesso contingentato ci serve nei primi mesi per verificare che tutto proceda nel modo corretto e per monitorare una serie di elementi. In breve tempo renderemo la piattaforma completamente accessibile a chiunque. Stiamo lavorando sui feedback, ad oggi positivi, degli utenti già iscritti e già operativi, per capire come possiamo migliorarci.
Nel frattempo, chi arriva sul sito, ovviamente può richiedere di entrare. Tutti questi utenti sono arrivati a noi senza aver fatto una vera e propria campagna marketing o pubblicitaria. Contiamo nei prossimi mesi di farci conoscere sempre di più e di arricchire la nostra utenza.
Dal vostro profilo Instagram, emerge come – essendo il vostro un campo particolarmente settoriale – sia di vostro interesse informare l’utente su quello che fate. Qual è, se ne avete uno, il vostro piano social in questo senso?
Il nostro intento è duplice: informare e formare soprattutto gli utenti che si approcciano a questo mondo per la prima volta. Tutti abbiamo sentito parlare di “investimenti in vino”, ma poi in pochissimi sanno come si faccia operativamente. Quindi l’obiettivo è quello di fornire più informazioni possibili riguardo a potenzialità, vantaggi, rischi e dinamiche di questo settore e che abbia come target sia chi già sa come funziona, ma anche i neofiti. L’obiettivo è quello di fornire tutti gli strumenti per operare nel modo più consapevole possibile. Anche sui social facciamo questo, vorremmo però raggruppare in un’unica modalità il nostro messaggio.
Parliamo di concorrenza. A livello internazionale, come si investe nel mondo del vino pregiato? Quali sono i paesi più attivi sul mercato? Quali le vostre ambizioni?
eWibe è una startup, ma ha una roadmap molto ambiziosa. Il primo test della piattaforma lo stiamo facendo su suolo italiano, dopo di che, vorremmo diventare internazionali. Il nostro obiettivo è quello di creare un hub di riferimento nel mondo dei vini pregiati fornendo agli utenti sia l’accesso a un live market per comprare e vendere la propria bottiglia di vino, sia un servizio di deposito in cui stocchiamo le bottiglie degli utenti, sia dare agli iscritti una serie di strumenti per operare in modo consapevole.
A livello internazionale, l’approccio è un po’ diverso. Noi cerchiamo di puntare sul mercato libero che fa sì che gli utenti possano autonomamente decidere cosa fare. Mentre oggi l’approccio che va per la maggiore è quello del broker online. Sono due approcci alternativi presenti in egual modo in Borsa: c’è chi decide di comprare e investire autonomamente e chi invece preferisce affidarsi a un broker, ovvero un esperto che gestisca il tuo portafoglio. È sicuramente un ambito molto variegato, è molto sviluppato in UK, nel Nord Europa, passando poi per gli Stati Uniti e l’Asia, entrambi molto importanti. L’investimento nel vino ha valore non solo per il mercato europeo, come siamo portati naturalmente a pensare, ma ha portata globale. Francia e Italia rimangono sicuramente i paesi di riferimento, soprattutto per quanto riguarda la produzione, ma gli orizzonti sono molto ampi, c’è molto fermento. Quello che facciamo noi vuole distinguersi dalle soluzioni già presenti sul mercato.

eWibe per iniziare immagino abbia avuto bisogno di un investimento sostanzioso. Quali sono stati e quali sono tutt’ora i principali investor?
Fin dall’inizio il progetto ci ha messo alla prova. A fine 2021 abbiamo chiuso un primo round di investimento Family & Friends raccogliendo 500mila euro da circa 40 privati che provengono principalmente dal mondo del wine, del banking e della consulenza. Abbiamo anche cercato di creare un network tra gli investitori. Siamo in partenza oggi con un secondo round che vedrà la sua conclusione tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Servirà per supportare i nostri piani di crescita. Adesso siamo ancora in fase di ricerca. I vini che si trovano ora sulla piattaforma sono soprattutto italiani e francesi, ma vogliamo ampliare sempre di più la gamma di prodotti. Il mercato del vino è in perenne mutamento.
Il vostro progetto offre un mercato online e anche un magazzino fisico in cui le bottiglie possono sostare…dove si trova?
eWibe ha due anime. Una consiste nel mercato online di investimento sui vini, l’altra è racchiusa nel nostro magazzino fisico che tiene tutte le bottiglie degli iscritti. Il nostro magazzino si trova in provincia di Como ed è gestito da un merchant attivo nel mondo dei vini pregiati da più di vent’anni. Insieme abbiamo messo in pratica un ottimo sistema di conservazione, ora stiamo lavorando ad una maggiore automazione dei processi. È solo il primo magazzino, ma ovviamente puntiamo a crescere ed espanderci sempre di più.
La selezione dei vini invece come avviene? Vi affidate a un team di esperti?
Sì, collaboriamo con un team di esperti del settore dotati, oltre che di esperienza sul campo, di una serie di strumenti in grado di verificare l’originalità di ogni bottiglia che entra nella piattaforma, e di verificarne lo stato di conservazione. Questo perché ovviamente vogliamo mettere sul mercato solo bottiglie in perfette condizioni. Per quanto riguarda, invece, la tipologia di bottiglie che vengono inserite sulla piattaforma, abbiamo sviluppato un algoritmo proprietario che per ogni bottiglia di vino va a dare un valore sintetico sull’andamento del suo prezzo di mercato. Grazie a questo, andiamo a verificare quali bottiglie fanno al caso nostro, ovvero che abbiano un background storico di investimento.
Le fonti dell’algoritmo sono in piccola parte interne – i dati che emergono sulla piattaforma stessa – ma soprattutto esterne, cioè provenienti da provider come Liv-ex (London International Vintners Exchange), che è la borsa del vino londinese, maggiore punto di riferimento nel nostro settore, così come i dati che ci arrivano dalle case d’asta e altri dati affidabili che recuperiamo da pubblicazioni specializzate. L’obiettivo è come sempre quello di facilitare la vita degli utenti. Il nostro vuole essere un criterio che sintetizzi tutti dati più autorevoli.