Massimo Furlan nuovo general manager di Peck
Per i milanesi Peck è un’istituzione storica. Intoccabile? Assolutamente no: ci ha da poco messo mano Massimo Furlan (nella foto), nuovo general manager per il celebre nome milanese dell’alta gastronomia, che ha subito dato la sua impronta. Un’impronta particolare e sapiente, quella di Furlan, frutto dell’esperienza decennale maturata anche oltre oceano.
E’ lui, infatti, il manager del Pelican Hotel di Renzo Rosso, a Miami, ed è sempre lui il manager che ha voluto la realizzazione della food hall alla Rinascente. Realtà dai fatturati davvero esorbitanti. Non è un caso, dunque, se tutti lo conoscono come uno dei massimi esperti del settore food& beverage. Molti i cambiamenti del Peck, tutti messi in atto per avvicinarsi sempre più al grande pubblico. Che, come ben sa e sottolinea il manager di origini padovane, è adesso più consapevole e attento alla qualità e al benessere. Per questo da Peck si presta sempre più attenzione alle materie prime, esclusivamente di alta qualità, e si prediligono le produzioni proprie.
L’attenzione al cliente non si ferma però qui. Obiettivo ultimo di Furlan è quello di avvicinare sempre più gente al marchio meneghino che da oltre 130 anni è un simbolo del mangiare e del vivere bene. Diverse le strategie messe in campo per conseguirlo, tutte vincenti. In primis, un nuovo orario di apertura al pubblico: orario di chiusura posticipato dalle 19,30 alle 21.00, per consentire anche a quanti lavorano fino a tardi di poter acquistare i prodotti che preferiscono. Apertura prevista anche la domenica, per permettere a chi resta a Milano nel weekend di concedersi un lusso in più. Come quello del brunch, ad esempio, altra novità introdotta dal nuovo direttore generale. Ovviamente non un brunch qualsiasi: attenzione massima ai vegani e a chi soffre di intolleranze alimentari. Avvicinare tutti, dunque, sembra il fil rouge della politica di Furlan, sfatando finalmente il mito di Peck come sinonimo di ricchezza o di grandi ricorrenze. A noi piace pensare che questa in realtà sia anche la finalità ultima di Marzotto, attuale proprietario di Peck: è lui l’uomo che ha puntato dritto al nome del manager padovano.