L’insegna romana Tomà accoglie in cucina Salvatore Carlucci

Lo chef Salvatore Carlucci (in foto) entra nelle cucine di Tomà, insegna romana inaugurata nel 2021.

Il bellissimo scorcio di Via Pompeo Magno, 12 che, tra i grandi alberi della zona più elegante di Prati, regala all’insegna Tomà una vista sul balcone dell’intramontabile Marcello Mastroianni. I 60 coperti esterni e gli altrettanti interni si sviluppano in un contesto dal design retrò, sobrio, e che porta ad assaporare i singoli momenti, seppur nel pieno della frenesia della città. Il bancone, centro cardine del beverage e della gastronomia Tomà, è circondato da un’atmosfera alla “Edward Hopper”.

Il progetto di Matteo Santucci, imprenditore legato alla ristorazione, e Tommaso Paradiso, artista del panorama musicale italiano, ha preso il via da poco più di un anno. Un anno di ripresa e ripartenza per molti, forse tutti, culminato in questo caso in un, ancora più centrato, progetto identitario nel panorama della ristorazione.

Tante le novità a partire da una nuova firma in cucina, quella di chef Salvatore Carlucci. Un acquisto dal sapore tutto pugliese per uno chef del mare, volto de La Barca prima e del Canneto Beach Club poi, ma con anche prestigiose esperienze estere: un portfolio di collaborazioni con Aurelie Altemaire, ex braccio destro di Joël Robuchon, e con Davide Degiovanni, executive chef al Gordon Ramsay. Una visione ampia e internazionale di cucina che lo ha portato fino in Polo Nord dove ha potuto immergersi nella contemporaneità della cucina scandinava e della sua, inconfondibile, lavorazione della materia prima vegetale.

Tutto questo sarà Tomà: una cucina del territorio in cui Lazio e Puglia confluiscono in unico sapore, deciso e autentico, ma con una moderna visione del presente.

Nasce così il Tonnarello con pecorino e riduzione di seppia, cotta con le sue interiora in pignatta di ceramica pugliese, o Agnello marinato alla camomilla su schiacciata di patate all’extravergine servito su “puddica” con salsa di cipolle e olive.  Una cucina stagionale con cui Chef Carlucci propone quotidianamente il meglio che il mercato offre a partire dalle prime luci dell’alba. La carta “autoriale” vanta 12 referenze con prevalenza di pesce azzurro, tagli pregiati di carne ma soprattutto una decisa impronta vegetale. Una scelta più che mai attuale ed etica che riporta in primo piano il gusto autentico degli ingredienti, come nel “carpaccio di zucchina”,  con un ruolo da protagonista per uno dei tanti elementi (vegetali) quasi sempre marginali.

Nell’insegna a due passi da Piazza del Popolo, ristorante e gastronomia viaggiano nella stessa direzione ma su due binari paralleli: nella vetrina del grande bancone padronale si possono ammirare e degustare i bocconcini “Tomà” dell’angolo gastronomia (salumi Santoro, conserve pugliesi , formaggi Don Carlo, caciotta romana, paté di fegato, bruschetta di sgombro alla scapece – per citarne alcuni) per un aperitivo da degustazione, ogni giorno dalle 18:00 alle 20:00.

Ogni domenica a partire dalle 12:00 l’appuntamento è invece per il brunch – stagionale – che, con i suoi antipasti all’italiana in versione mignon, offre un break salato con prodotti del banco gastronomia e qualche aggiunta, su richiesta, dalla cucina.

La cantina piccola (circa 30 etichette) ma ricercata si accompagna ad 80 tipi di gin e a ben 15 tipologie di Spritz per una visione cosmopolita e sempre più italiana che sfata il mito dei cocktail drink a tavola. Tante le novità con, in programma, un ricco calendario di cene a quattro mani.

Letizia Ceriani

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