La vita di un sughero: Assoimballaggi e Apcor insieme per i tappi del vino

La vita di un sughero è la nuova campagna europea promossa da Apcor (Associazione Portoghese del Sughero) e, per l’Italia, da Assoimballaggi – Federlegno/Arredo. Tra storia, sostenibilità e prospettive di un mercato in evoluzione, bisogna sempre più approfondire la qualità del sughero inteso come materiale dalle straordinarie caratteristiche a favore del gusto e dello charme e di far conoscere il valore che questo materiale racchiude dal punto di vista ambientale. Anche nel mondo del vino.

Il sughero è apprezzato e riconosciuto nel mondo in quanto materiale naturale, rinnovabile, riciclabile, riutilizzabile nonché emblema di un’economia circolare tra le più virtuose al mondo, eppure spesso viene sostituito con la plastica, più inquinante ma spesso meno costosa. Come ha ricordato Joao Rui Ferreira, vicepresidente di APCOR, ad oggi la produzione media di sughero nel mondo è di circa 200.000 tonnellate e le esportazioni mondiali di questo materiale hanno un valore che si aggira sugli 1,8 milioni di euro rifornendo il 70% dei mercati mondiali delle chiusure. Un settore strategico e di nicchia di importanze crescente.

E rappresenta uno tra gli esempi più virtuosi di economia circolare e sostenibile: un ciclo di vita che parte dalle sugherete e che, con metodi di estrazione non predatori ma rispettosi degli ecosistemi, è capace di offrire un prodotto non solo 100% riciclabile ma anche adatto a molteplici usi e applicazioni. “Dal 1° gennaio 2022 – spiega Gennaro Buonauro, segretario di Assoimballaggi – in Italia entrerà in vigore l’obbligo per tutti i produttori di imballaggi di indicare il codice identificativo del materiale. Per il tappo di sughero il codice è FOR 51 indicazione questa che il tappo che ci troviamo tra le mani è di sughero e, quindi, riciclabile. FOR51 nasce da una direttiva europea che l’Italia ha recepito in modo stringente tanto da essere l’unico paese a renderla obbligatoria. Un traguardo importante che esprime la forte valenza ambientale e sostenibile propria di questo materiale e su cui tutta la filiera sta credendo con convinzione”. Alessandro Canepari, rappresentante del Gruppo Sughero di Assoimballaggi, ha inoltro ricordato che parlare di sughero significa anche mettere al centro il tema della conservazione di un patrimonio ecosistemico di primaria importanza.

“Va ricordato che il sughero è una risorsa che nasce e cresce nel bacino del Mediterraneo, un materiale pregiato, frutto di una tradizione millenaria e legata ad un’attività agricola non predatoria ma rispettosa e consapevole. Pensiamo che le sugherete, oltre ad essere capaci di assorbire ogni anno più di 14 milioni di tonnellate di CO2, rappresentano uno dei 36 hotspot di biodiversità, habitat naturale per eccellenza di moltissime specie animali e vegetali. Le querce da sughero inoltre hanno un ruolo molto importante per la lotta al depauperamento e alla desertificazione a favore dello sviluppo sostenibile oltre che generare un indotto che in Sardegna vede occupati più di 2500 addetti e che
genera un fatturato di 200 milioni di euro.” Il talk ha poi indagato il legame ormai secolare che unisce il sughero al mondo del vino e che, grazie alle sue innate caratteristiche di isolamento, elasticità e recupero della compressione rappresenta oggi il materiale più utilizzato per le chiusure delle bottiglie. “Nel mondo – racconta Canepari – 7 bottiglie su 10 di queste sono chiuse con un tappo in sughero, in totale 13 miliardi. Lo stesso vale per l’Italia, la cui produzione, che si attesa sui 3 miliardi di bottiglie, vede il 70% tappato con questo materiale.”

Un evento denso, dunque, che ha gettato le basi per quelli che saranno i temi che la campagna internazionale del sughero continuerà ad approfondire nel corso dei prossimi mesi attraverso numerose attività grazie alle quali appassionati, stampa e winelovers potranno scoprire e avvicinarsi in modo emozionante e coinvolgente a questo materiale dalle mille qualità oltre che approfondire tematiche di estrema attualità.

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