«La pasticceria è la mia vita». Tête à tête con Damiano Carrara
di letizia ceriani
Con oltre un milione di followers sui social, Damiano Carrara calca le scene – televisive e non solo – del mondo pastry. Nato a Lucca nel 1985, in California insieme al fratello, apre la sua prima pasticceria, nella luminosa Los Angeles nel lontano 2011.
Carrara preferisce definirsi imprenditore, ma è col camice da pasticcere che migliaia di spettatori sono abituati a vederlo, tra i più temuti giudici dei programmi di Bake Off Italia e di Cake Star. «I dessert contemporanei», i suoi cavalli di battaglia.
Con un occhio sempre rivolto al business, si attornia di dipendenti onesti, leali e che abbiano sempre voglia di crescere. Dal 2016 ha pubblicato cinque libri, e gestisce a distanza i tre punti vendita in California e il neonato atelier nella città natale.
Le parole chiave del suo success? Sacrificio, impegno e tanta ambizione. Nella convinzione che la pasticceria possa essere un autentico legante, di storie, tradizioni e passioni.
Tanto altro nell’intervista di Damiano Carrara a MAG.
Tutti ormai conoscono Damiano Carrara, ma come inizia la sua carriera? E perché in America?
Volevo fare qualcosa di diverso. Questa è l’idea con cui sono partito per l’America nel 2008. A Los Angeles nella Contea di Ventura dove ero io, non esisteva il tipo di pasticceria che io avevo in mente. Mancava proprio la classica pasticceria italiana, quella delle paste in famiglia la domenica. Mio fratello mi propose di aprire una pasticceria con lui e nel 2011 si trasferì in America dove ero io. Da lì iniziò tutto.
E poi?
L’America è stata per tanti anni la mia base fissa, ho la doppia cittadinanza e prima del ritorno in Italia per i miei progetti tv, vivevo lì per la maggior parte dell’anno. Ho tre pasticcerie negli Stati Uniti oltre al laboratorio artigianale e alla ditta di importazione. Massimiliano, mio fratello, si occupa degli affari in America, io seguo tutto da Lucca e cerco di dividermi il tempo nel miglior modo possibile. Ovviamente non è semplice.
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