Just Eat, rider assunti con il CCNL della logistica

L’intesa con le organizzazioni sindacali prevede l’applicazione ai rider assunti del CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni con diritto al trattamento economico e normativo previsto dal contratto.

Just Eat, parte di Just Eat Takeaway.com, sta attualmente implementando un modello di assunzione per il business del delivery per i ristoranti che non hanno il servizio di delivery proprietario. In questo contesto, la consociata italiana di Just Eat e le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti hanno raggiunto un accordo per il primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i rider nel CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni che sarà applicato a tutti i rider dipendenti.

Il contratto verrà introdotto da Just Eat in Italia nell’ambito dell’implementazione del nuovo modello di business che prevede l’inquadramento dei rider come lavoratori subordinati. Porterà nel corso dell’anno all’assunzione di circa 4mila rider in tutta Italia.

 

L’accordo è stato sviluppato partendo dalle condizioni previste dal CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizione, e adattato per riflettere le esigenze specifiche del mercato del food delivery, diverse da quelle di operatori tradizionali.

 

“Siamo soddisfatti del risultato positivo che testimonia la comune volontà di approcciare in modo costruttivo e sostenibile un settore in crescita a vantaggio di tutti gli attori di questa industry: rider in primis ma anche ristoranti e operatori come Just Eat” commenta Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia.

 

“È stato fatto un grandissimo lavoro da entrambe le parti di dialogo, ascolto e comprensione delle reciproche esigenze, e grazie alle linee guida concordate, oggi vengono garantite ai rider ulteriori tutele e sicurezza e alla nostra realtà la compatibilità del nuovo CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizione con l’assetto economico dell’azienda, e quindi la conseguente sostenibilità dell’industry” commenta Davide Bertarini, responsabile del business delivery di Just Eat in Italia.

 

L’accordo aziendale stipulato segue quattro linee guida fondamentali.

Gli accorgimenti previsti che rendono compatibile il CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni seguono le linee guida:

–      sostenibilità estese ai rider le tutele tipiche del lavoro subordinato (previdenza, sicurezza sul lavoro, ferie, diritti sindacali).

–      flessibilità il contratto centrale del nuovo modello è il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con la previsione di un modello part-time

–      semplicità procedure organizzative snelle con l’utilizzo elevato delle tecnologie digitali per la gestione di attività essenziali come la formazione in materia di sicurezza e l’esercizio di diritti sindacali.

–      responsabilità previsione di forme e tutele aggiuntive in favore dei rider per garantire standard di protezione migliorativi rispetto a quelli minimi legali come le coperture assicurative aggiuntive e i premi di risultato.

Just Eat applica ai rider un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato basato sul CCNL Logistica, Trasporto, Merci e Spedizione. Garantisce i diritti sindacali e il diritto al trattamento economico e normativo previsto dal CCNL.

 

Il contratto prevede l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità secondo quanto regolamentato dal CCNL. La retribuzione segue le tabelle previste dal CCNL con un compenso orario che di norma non sarà inferiore a 9 euro. A un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge infatti il premio di risultato di 0,25 euro a consegna e l’accantonamento del TFR. Si aggiungono gli eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno.

Con diversi regimi orari di part time, i turni vengono pianificati mediante un’app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana. Just Eat, considerando la preferenza, procede alla pianificazione della settimana lavorativa.

 

Sono previste inoltre indennità a titolo di rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio mezzo per le consegne, ciclomotore o bicicletta. A questo si aggiunge l’applicazione piena e integrale delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza e consegna di tutti i DPI previsti.

Inoltre, in aggiunta alle coperture assicurative (INPS e INAIL) a tutti i dipendenti sarà fornita un’assicurazione nel caso si verifichi un incidente grave sul lavoro.

 

Il piano di sviluppo del nuovo modello, annunciato da Just Eat Takeaway.com l’anno scorso, ha l’obiettivo di aprire una nuova frontiera. Vuole essere, si legge in una nota, un esempio virtuoso a sostegno dell’evoluzione del settore del food delivery.

Oggi sono già oltre 139 le città dove il modello è attivo. In Italia è stato avviato già nella città di Monza a metà di marzo con l’inserimento dei primi 40 lavoratori. Sono previste altre 22 città italiane per un totale di oltre 4mila rider assunti.

 

Durante la negoziazione la società è stata seguita dall’Avv. Giampiero Falasca, partner di DLA Piper.

 Leggi l’articolo: Just Eat Italia: al via le assunzioni dei rider come dipendenti

 

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