Allevamenti: Inalca-Cremonini riduce l’uso di antibiotici

L’Italia è al terzo posto in Europa per il consumo di antibiotici negli allevamenti.

Per abbattere il ricorso agli antibiotici negli allevamenti italiani Inalca ha lanciato un progetto che anticipa le linee delle future regolamentazioni europee nel settore.

Il protocollo, che servirà a migliorare il benessere degli animali e di conseguenza la loro salute, riguarderà oltre 15mila allevamenti: quelli di proprietà e i molti da cui l’azienda si rifornisce.

La società del Gruppo Cremonini specializzata nella produzione di carni bovine, che nel 2017 ha registrato ricavi totali per oltre 1,96 miliardi di euro, ha già ridotto del 18% l’utilizzo di antibiotici negli ultimi due anni e con questa iniziativa fa un ulteriore passo in avanti.

Si tratta di un progetto biennale del valore di 300 mila euro promosso dalla Regione Lombardia e cofinanziato per circa un terzo da Inalca nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Hanno collaborato anche l’Università di Milano – Dipartimenti di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare (VESPA) e di Medicina Veterinaria (DiMeVet) – e la Fondazione Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) di Reggio Emilia.

Il Professore Carlo Angelo Sgoifo Rossi del dipartimento Vespa è il responsabile scientifico del progetto. L’attività di studio ha direttamente coinvolto anche due aziende agricole lombarde, attive nel settore bovino da ingrasso nelle province di Milano e Bergamo.

Le linee guida del protocollo intervengono su tutti i fattori che influenzano il benessere dei bovini, quali ad esempio la corretta gestione dello spazio per ogni animale, il microclima, l’organizzazione delle mandrie, le pratiche di biosicurezza, la nutrizione, l’utilizzo della paglia per la lettiera nell’intento di combinare al meglio tutti i fattori che influenzano lo stato di benessere dell’animale e con esso l’adeguata produttività dell’allevamento.

Il primo passo del progetto consiste nella realizzazione di una banca dati per aumentare la conoscenza degli effettivi consumi della propria filiera e definire obiettivi di miglioramento. Vista la considerevole riduzione già ottenuta negli ultimi anni, si stima al momento un’ulteriore abbassamento del 10% nell’uso di antibiotici già nel corso del prossimo anno: un traguardo che verrà perseguito tramite l’applicazione estesa del protocollo e ulteriori azioni a difesa della salute degli animali, prima fra tutte la profilassi vaccinale.

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