Il Tribunale di Frosinone dichiara illegittimi i dpcm emanati nel periodo pandemico

*di alessandro klun

Con sentenza n. 842 del 6 ottobre 2022, il Tribunale di Frosinone ha rilevato l’illegittimità dei Dpcm governativi adottati per fronteggiare la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per violazione di principi costituzionali.

La vicenda sulla quale il Giudice è stato chiamato a pronunciarsi risale al 4 aprile 2020 quando durante il primo lockdown un automobilista venne fermato dalla polizia stradale che, in forza del Dpcm all’epoca vigente che prevedeva il divieto di allontanamento dal Comune di residenza, senza giustificati motivi, lo sanzionava con una multa di 400 euro.

Dinanzi al competente Giudice di Pace il preteso trasgressore contestava la sanzione applicatagli tramite ricorso, il  cui accoglimento determinava l’impugnazione dalla Prefettura di Frosinone che invocava l’osservanza del citato Dpcm. 

Tuttavia, con la pronuncia in esame, il Tribunale ciociaro ha rigettato l’impugnazione affermando l’illegittimità dei suddetti decreti.

In particolare, il Tribunale ha osservato che i provvedimenti limitativi della inviolabile libertà di circolazione e di altre libertà fondamentali costituzionalmente tutelate, sono incostituzionali pur se adottati a garanzia di un diritto parimenti inviolabile come quello alla tutela della salute.

Ciò in quanto il nostro ordinamento prevede la possibilità di introdurre norme emergenziali e limitative di libertà costituzionalmente garantite, solo per periodi limitatissimi e nelle sole ipotesi di conflitti, calamità naturali o derivanti dall’attività umana, ove, al contrario, il rischio sanitario non è incluso in tale previsione (art. 78 Cost).

Conclude il Giudice affermando che la delibera del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, che ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per il Covid è illegittima in quanto “emanata – scrive il magistrato – in assenza dei presupposti legislativi, con conseguente illegittimità anche dei Dpcm che ripongono la loro ragion d’essere in quel iniziale atto illegittimo”, incluso il verbale con cui si è applicata la sanzione.

In altri termini tali provvedimenti sono da ritenersi illegittimi in quanto approvato in difetto di una norma di legge che permettesse al Consiglio dei ministri di adottare i provvedimenti poi assunti per contrastare un’emergenza sanitaria.

Il provvedimento, senza dubbio rilevante per la portata delle sue conclusioni, trova applicazione, è bene ricordarlo, nel solo caso specifico, per cui non è da escludere che altri Tribunali si pronuncino in maniera differenti, così come già verificatosi in sede di giustizia amministrativa e costituzionale.

Rimane pur sempre il fatto che si tratta di una sentenza rilevante che pone in discussione la legittimità dei provvedimenti governativi assunti per gestire la crisi sanitaria e che potrebbe aprire nuovi scenari per cittadini e attività, costrette a chiudere o ad operare nel rispetto di stringenti misure.

Non rimane altro che verificare se la vicenda verrà o meno sottoposta ad ulteriore esame in sede di legittimità.

*a cena con diritto

Letizia Ceriani

SHARE