Il meraviglioso mondo di Charlotte Dusart

*di letizia ceriani

Charlotte Dusart (in foto) nasce a Bruxelles nel 1988 e la sua prima parola è “cacao”. Passando per il mondo della comunicazione e degli uffici stampa, nel 2016 cambia vita e diventa maître chocolatier. Nel 2017 completa il suo percorso presso la celebre pasticceria belga Wittamer. Nel 2018 si trasferisce a Milano con marito e figlia e nel settembre 2019 rileva Cacao Lab in via Eustachi (in zona Porta Venezia), e inaugura il suo negozio con laboratorio a vista, profumato e coloratissimo. Charlotte è sorridente, propositiva, e vive con passione e determinazione i rischi di chi fa impresa. Si dice soddisfatta di essere dove è ora, per il domani «si vedrà».

Il cioccolato per Charlotte è «fonte di gioia», è una coccola quotidiana, e la boutique – fisica e e-commerce – è una modalità di condivisione: entrare nel suo mondo è un po’ come tornare bambini. Cioccolatini ripieni, tavolette mono-origine, praline del mese con gusti speciali, scorzette di frutta candita, confetti e altri articoli da regalo, perfetti per le festività. Unica prerogativa: che sia un piacere «accessibile a tutti». In ogni prodotto Charlotte nasconde un po’ di sé: tutto, dalla forma, al packaging, all’idea, nasce dal desiderio di raccontare una storia.

Dal 2022, dopo tre anni di soddisfazioni e incertezze, Charlotte coordina la squadra da Parigi, curando progetti e comunicazione, coadiuvata in boutique da un team quasi tutto al femminile.

Dal 2019 a oggi, quanto è cresciuta l’azienda? E qual è stato l’impatto del Covid?
L’azienda è cresciuta tanto e allo stesso tempo è rimasta piccola. Quando ho aperto nel 2019 ho avuto una bella stagione invernale, ma da febbraio è partito il Covid e lì è stato molto difficile perché l’azienda aveva solo 8 mesi. Sono riuscita comunque a non andare in perdita, grazie al Natale, ma non è stato semplice. Il secondo anno, quando siamo riusciti a “riaprire”, non avevo surplus per fare grandi investimenti e contavo su un piccolo team, composto da me, un tirocinio e una persona assunta per un periodo determinato. Nel periodo invernale abbiamo fatturato il 40% in più rispetto all’anno di esordio. Il secondo anno, invece, ho avuto una bella crescita, raddoppiano il fatturato del primo anno, anche avendo pochissimi costi.

Il terzo anno lei si è trasferita a Parigi…

Sì, e i costi sono aumentati tantissimo. Adesso ci sono due persone fisse nel laboratorio di Milano e una in negozio. In più, devo aggiungere un tirocinio in laboratorio e una risorsa in negozio nei periodi più intensi.

Sono soddisfatta, per ora, di aver trasformato l’attività anche da Parigi.

Su cosa avete investito maggiormente?
Abbiamo lavorato tantissimo cercando di investire sulle vendite online. In quel caso, penso che il Covid ci abbia aiutato perché la gente essendo a casa aveva più voglia di coccolarsi e quindi le vendite online erano davvero tante. Per contro, il problema era riuscire a stare dietro alla produzione…

Oggi il fatturato è triplicato rispetto al primo anno, ma i costi sono drasticamente aumentati. É un lavoro che richiede tanta manualità e quindi per crescere occorre investire nel personale ed è quello che piano piano sto cercando di fare.

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Letizia Ceriani

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