Gruppo italiano vini lancia un nuovo sito di e-commerce

Il vino italiano comincia ad aprirsi con più coraggio al mondo dell’e-commerce. Gruppo italiano vini (Giv) ha lanciato www.vinicum.com, il nuovo sito di vendita online che offre una selezione di vini provenienti da 15 cantine di proprietà in 11 Regioni.

«Vinicum è la più completa piattaforma online gestita direttamente da un gruppo vitivinicolo», dichiara Roberta Corrà, direttore generale di Gruppo italiano vini.

L’esperienza di acquisto è accompagnata da consigli degli esperti che guidano l’utente nella scelta della bottiglia giusta, in base alle occasioni, proponendo anche accostamenti culinari per esaltare le caratteristiche di ogni vino.

Nel 2015 Giv ha realizzato ricavi per 358 milioni (+2,8%), di cui 275 milioni all’estero (il 77% del fatturato) conta circa 80 milioni di bottiglie vendute.

Le previsioni elaborate congiuntamente da Svinando Wine Club, 2i3T – incubatore di imprese e per il trasferimento tecnologico dell’Università di Torino, Club degli investitori e Piuvino.it enoteca online, dimostrano che entro cinque anni il commercio elettronico del vino si svilupperà fino a raggiungere un giro d’affari annuo di 200 milioni di euro (un balzo rispetto ai 24 milioni del 2015, lo 0,2% del mercato totale del vino) ma al momento le vendite sul web non sono ancora decollate.

Una delle principali cause è la bassa penetrazione di internet in Italia (59% contro la media europea del 77%). Nel settore specifico del vino c’è poi un problema di scarsa conoscenza dei canali online da parte dei produttori.

Secondo la ricerca i siti web della maggior parte delle aziende vitivinicole non sono interattivi, hanno contenuti prevalentemente informativi, non si avvalgono dell’e-commerce né degli strumenti social per coinvolgere il consumatore.

Il vino resta il prodotto più esportato dell’agroalimentare italiano, con un giro d’affari all’estero di 5,7 miliardi, merito soprattutto del mercato Usa (dove il 32% del vino importato è Made in Italy) e del vero e proprio boom del Prosecco.

Serve però un cambio di passo sul fronte dell’online, come ha sollecitato il fondatore di Alibaba Jack Ma nel corso dell’ultima edizione di Vinitaly: «Dovete crederci, non avere paura di internet e dell’e-commerce», ha detto rivolto ai produttori. «Dovete imparare a vendere bene e meglio, altrimenti le potenzialità che non coglierete voi le coglieranno altri». La Francia, per esempio, ha una quota di vino in Cina pari al 55%, mentre l’Italia è ancora ferma al 5%.

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